L’auto ritrovata davanti al convento di Moggio: l’ultima traccia lasciata da Giuliana Zamparo

UDINE. Un altro caso rimasto avvolto nel mistero è quello di Giuliana Zamparo, di Passons (Pasian di Prato), commessa a Reana del Rojale, che sparì il 30 giugno 1994 all’età di 36 anni.
Quel giorno doveva andare a lavorare come sempre, invece si fermò con i colleghi soltanto pochi minuti: il tempo per licenziarsi e salutare tutti. «Dove vado – disse – non servono molte cose».
E sparì con la sua Fiat Uno, ritrovata alcuni giorni dopo a Moggio Udinese nel parcheggio antistante il convento delle monache di clausura. La vettura era aperta, con le chiavi inserite nel cruscotto, la borsa con gli effetti personali sul sedile accanto a quello del conducente.
Da quell’istante, la famiglia di Giuliana Zamparo visse un’angoscia senza fine, senza ricevere più notizie. Gli inquirenti cominciarono a battere diverse piste fra cui anche quella di un coinvolgimento in una setta religiosa. Inutili anche gli appelli inoltrati tramite la stampa e la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto”.
Ci fu anche il sospetto - o la speranza – che la donna si fosse rifugiata nello stesso convento, ma gli accertamenti svolti esclusero poi pure questa ipotesi. Anche il marito Romeo Polato (deceduto nel 2006) si impegnò a fondo per ritrovare la donna. Tutto inutile.
Non avendo avuto più notizie della congiunta, i familiari di Giuliana Zamparo – così come avviene in molti casi analoghi – avviarono le procedure per la dichiarazione di morte presunta, assistiti dall’avvocato Massimiliano Sinacori.
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