Latterie, i lavoratori aprono a Granarolo

CAMPOFORMIDO. Ci sarà anche la firma di Cgil in calce all’accordo di cassa integrazione straordinaria per 104 persone chiesto da Latterie friulane a fronte della cessazione d’attività in alcuni reparti produttivi. Dopo il lungo braccio di ferro con l’azienda, che nel corso delle ultime settimane ha visto protagonista la maggior parte dei dipendenti, gli iscritti a Cgil sia di Campoformido che di Spilimbergo si sono riuniti ieri alla Camera del lavoro di Udine, presenti Fabrizio Morocutti e Michelangelo Canciani rispettivamente di Flai Udine e Pordenone, per valutare il da farsi in vista dell’assemblea prevista per il primo pomeriggio di oggi, ma soprattutto del nuovo esame congiunto della Cigs che si terrà il 25 marzo al Ministero del lavoro.
Su 97 tesserati Cgil (oltre la metà dunque dei 182 lavoratori in forze alla coop) in 93 si sono riuniti nella sede udinese del sindacato e dopo approfondita analisi hanno messo ai voti l’importante decisione. Il risultato è stato un plebiscito: all’unanimità le maestranze hanno dato mandato alla Cgil di firmare l’accordo di Cigs. Un dietrofront? Non secondo Fabrizio Morocutti, segretario di Flai Udine: «Il voto dell’assemblea di sabato, che ha prefigurato la messa in liquidazione della società, ha cambiato il mondo.
A fronte di questo abbiamo fatto un ragionamento complessivo e pur nel permanere di tutte le perplessità che abbiamo sollevato fin qui, i lavoratori hanno dato mandato al sindacato di firmare l’intesa. O così, oppure – ha aggiunto Morocutti – ci saremmo trovati con una cassa per cessata attività e non più per 104 persone ma per 182». La strada verso l’appuntamento ministeriale è dunque spianata. La firma per la richiesta di Cigs arriverà. E sarà unitaria. Centrerà insomma la condizione fondamentale posta dal gruppo Granarolo al fine del buon esito della fusione con Latterie friulane.
Defilatosi giorni addietro dopo il “no” dei lavoratori friulani alla Cigs, il colosso emiliano dovrebbe ora tornare in partita, visto che a ipotizzare una sua ridiscesa in campo era stato lo stesso presidente, Gianpiero Calzolari, a patto che un’intesa, garanzia di pace sociale, fosse stata raggiunta.
Quell’intesa ora c’è, anche se tra i lavoratori restano molte perplessità e pure un po’ di amarezza per l’avvio della Cigs in assenza di accordo. In cassa, da martedì, sono state poste infatti 58 persone. Una trentina erano già in solidarietà al 90%, ma le restanti, fino a lunedì, avevano lavorato e non si aspettavano dunque d’essere lasciate a casa su due piedi.
«E’ l’ennesima forzatura di quest’azienda che ha sospeso, tra gli altri, 8 lavoratori del reparto mozzarella pur essendoci ordini da evadere e ha posto in Cigs un dirigente sindacale, di Cgil, che non rientrava nemmeno tra le 130 persone dell’accordo sulla solidarietà», ha aggiunto Morocutti che tuttavia si è rimesso alla volontà dei presenti: «Guardiamo avanti – ha concluso – mettendo in sicurezza i lavoratori».
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