Latterie Friulane, il presidente cerca il consenso degli allevatori

In questi giorni Rossi sta facendo firmare ai soci un documento per favorire l’operazione Granarolo. Ma per sancire la fusione dall’assemblea straordinaria dovrà arrivare il sì a maggioranza assoluta

CAMPOFORMIDO. Sono movimenti quasi impercettibili. Segno però che la tela si sta tessendo. Nemmeno troppo lentamente. Dopo aver convocato per ben due volte il consiglio di amministrazione nella stessa giornata, la scorsa settimana, e averne secretato le decisioni, ora il presidente di Latterie Friulane, Roberto Rossi, sta tastando il “gradimento” dei soci rispetto all’operazione Granarolo.

Il numero uno del consorzio cooperativo di Campoformido è andato direttamente alle stalle. Visitando, nel corso degli ultimi giorni, alcuni allevatori della provincia di Udine cui pare abbia fatto sottoscrivere anche un documento. Una sorta di delega – stando a indiscrezioni – che non avrebbe valore formale, ma darebbe a Rossi la forza per proseguire la trattativa con il colosso bolognese oltre che la certezza di avere i numeri dalla sua parte in assemblea.

Se il primo “sì” alla fusione per incorporazione con Granarolo, attualmente allo studio tanto della coop friulana che del gruppo emiliano, compete al consiglio di amministrazione, il secondo dovrà arrivare invece all’assemblea convocata in seduta straordinaria, come previsto dallo statuto della stessa cooperativa all’articolo 21.

Quanto al voto, per essere valido dovrà essere a maggioranza assoluta, vale a dire che dovranno esserci i voti favorevoli della metà più uno dei soci, come previsto dall’articolo 22, «tanto in prima quanto in seconda convocazione». Mentre per ogni altro tipo di oggetto la seconda convocazione svincola dall’obbligo della maggioranza assoluta l’assemblea, ai fini del via libera la proposta di fusione deve invece essere approvata dalla metà più uno dei soci.

Il “tour” nelle stalle pare dunque legarsi alla necessità di tastare con mano i sentimenti dei soci rispetto all’ipotesi di una fusione tra Latterie Friulane e Granarolo, ipotesi che oggi pare essere la più avanzata oltre che la più plausibile per risollevare lo storico consorzio dalle difficoltà in cui versa. Specie se si considera che uomini della grande azienda nazionale continuano a fare la spola tra Bologna e Campoformido, a setacciare i bilanci della cooperativa friulana e nei giorni scorsi pare anche la sua pianta organica. Tasto dolente a più riprese denunciato in questi giorni dai sindacati, che non intendono stare a guardare.

Lunedì incontreranno l’assessore regionale all’agricoltura, Sergio Bolzonello, il quale ha prontamente risposto all’appello arrivatogli dal presidio d’inizio settimana per l’apertura di un nuovo tavolo di confronto. Dopo quello dedicato, appena poche settimane fa, ad aziende e associazioni, stavolta a sedersi le une di fronte all’altro saranno le organizzazioni sindacali e il presidente Rossi. «Che speriamo non diserti l’appuntamento – dice Fabrizio Morocutti, segretario generale di Flai Cgil Udine –. Sarà, quella, l’occasione per cercare di capire a che punto siamo e quali sono le reali intenzioni della cooperativa che fino a oggi ci ha letteralmente tenuti allo scuro di tutto».

Gli esiti del vis à vis saranno prontamente riportati ai lavoratori. Il 24 dicembre. La vigilia di Natale. A Campoformido si lavorerà come un giorno qualsiasi e i segretari provinciali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil hanno deciso di far sentire la propria vicinanza alle maestranze. «Saremo in assemblea dalle 13 alle 14 – fa sapere ancora Morocutti – per dar conto dell’incontro di lunedì. È la vigilia di Natale e vogliamo che i lavoratori sentano il nostro sostegno in un momento per loro così critico».

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