L’Asd nuoto replica: ecco la nostra verità sul caso della piscina

GEMONA. Di fronte alla crisi quelli che per primi rinunciano a qualcosa sono i genitori. Disposti a tagliare su se stessi ma non sui propri figli. A pagare questa scelta di cuore, durante gli ultimi...
Di Maura Delle Case

GEMONA. Di fronte alla crisi quelli che per primi rinunciano a qualcosa sono i genitori. Disposti a tagliare su se stessi ma non sui propri figli. A pagare questa scelta di cuore, durante gli ultimi anni di recessione, sono state tante attività e tra queste anche la piscina di Gemona, gestita dall’Asd Gemona Nuoto, in “subconcessione” da Atlantis srl. Dopo i primi anni andati bene, nel 2012 i conti hanno iniziato a non tornare. Colpa, tra l’altro, degli utenti in calo da un lato e dell’aumento dei costi delle utenze dall’altro. «Abbiamo stretto i denti, con sempre maggiori difficoltà, pagando 10 mila euro al mese di affitto più le spese di luce, pulizia, acqua e gas completamente a carico nostro - denuncia la presidente dell’Asd, Iris Gaier replicando ad Atlantis - e cercando di mantenere le tariffe basse. Il tutto in un impianto che non eroga più il servizio iniziale (il centro benessere è chiuso dal 2014 e il bar è stato chiuso e riaperto più volte)». «A più riprese abbiamo chiesto al concessionario di abbassare il canone d’affitto - continua Gaier -, anche in virtù dei contributi dati dal Comune ad Atlantis Srl, per “indennizzo commisurato al mancato adeguamento delle tariffe”, di oltre 200 mila euro in tre anni e dei quali a noi non è arrivato un centesimo. Ci siamo scontrati contro un muro e alla fine abbiamo dovuto decidere - continua la numero uno della Gemona nuoto -: abbiamo dato la disdetta perché il debito come in tutte le Asd ricade interamente sulle persone con tutto ciò che ne consegue». Un debito che nei giorni scorsi Atlantis ha rivendicato con un’ingiunzione di pagamento per oltre 226 mila euro. L’Asd l’ha subito impugnata e ora «sarà il giudice - puntualizza Gaier - a stabilire chi deve a chi e quanto. Sulla piscina abbiamo speso in investimenti, utenze, personale. Ma soprattutto abbiamo lavorato con dedizione per anni alimentando una cultura dello sport che ha permesso non solo a tanti di scoprire il valore del nuoto, ma a un gruppo di ragazzi meravigliosi di raggiungere importanti risultati agonistici a livello nazionale». Sono quasi 60 i nuotatori che militavano nell’Asd Gemona Nuoto. Ragazzi dai 6 ai 19 anni che con impegno crescente a seconda dell’età si allenavano nella vasca della piscina. Un volta alla settimana gli esordienti, tutti i giorni gli assoluti. «Con la fine della gestione targata Gemona nuoto finisce un piccolo sogno. Si disgrega una famiglia», racconta Regina Stefanel con tono accorato. I ragazzi sono stati accolti, con non pochi disagi per i genitori, da altre società - anche perché il clou della stagione si ha tra luglio e la prima metà di agosto -, ma il cuore resta a Gemona dove il 30 di questo mese calerà il sipario sulla storia dell’Asd Gemona nuoto e con quella chiuderanno temporaneamente anche gli spazi acqua.

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