L’archivio della parrocchia in formato digitale

CORDENONS. Dieci anni fa, quando l’allora parroco don Giancarlo Stival gli propose di informatizzare tutti i registri che raccoglievano le date di battesimi, matrimoni e decessi dell’archivio della parrocchia di Santa Maria Maggiore, si spaventò per la mole di lavoro che lo aspettava.
Basti pensare che attualmente i volumi sono un’ottantina, tutti scritti a mano. Ma alla fine ne è valsa la pena, perché Pietro Lo Presti, militare di origini siciliane in pensione impegnato come volontario in parrocchia, non solo ha quasi completato l’impresa ed è già in grado di produrre un albero genealogico nel giro di appena un’ora, ma ha anche messo per iscritto le curiosità emerse dallo studio dei registri.
I suoi appunti finiranno in un volume che il gruppo cordenonese del Ciavedal ha in progetto di pubblicare, fondi permettendo, il prossimo anno. Sarà un opera unica nel suo genere, perché chi l’ha scritta, è proprio il caso di dirlo, dei cordenonesi conosce “vita, morte e miracoli”. «Si tratta di circa 33 pagine di word – fa sapere il pensionato –, corredate di foto e file audio, che volendo potrebbero essere trasformate anche in un e-book».
Il Ciavedal seguirà per ora la strada più tradizionale del volume cartaceo. Dai registri parrocchiali è emerso, ad esempio, quali sono le famiglie di Cordenons più antiche come i Del Pup, i De Piero, i Turrin, i Raffin, «nonché quelle più numerose – riferisce Lo Presti –, le linee di parentela e l’origine dei cognomi, che verso il ’700 in molti casi sono stati modificati». A iniziare il lavoro era stato il sacerdote don Lorenzo Barro. Lo Presti lo ha portato avanti a titolo volontario, nel tempo libero, con scrupolo e senza fretta, e oggi consegna ai cordenonesi e ai tanti emigrati che vivono all’estero un patrimonio di facile consultazione, le cui radici affondano nel lontano 1579.
«Il 1579 – informa – è l’anno in cui fu compilato il primo registro parrocchiale dei battesimi e dei matrimoni. Scritto in latino, purtroppo manca di molte pagine. Con gli anni il materiale si è fatto più preciso e completo, e cominciò ad annoverare anche i decessi». Lungimirante si rivelò quindi l’idea di don Giancarlo Stival, che oggi è portata avanti dal successore, don Alessandro Moro.
«Tuttora – conclude Lo Presti –, sono tanti gli emigranti in visita al loro paese natale che vengono in parrocchia a chiedere informazioni sui loro avi, e lo stesso si può dire per i residenti. In passato si perdevano giornate a fare ricerche sui registri cartacei, adesso è tutto più facile e veloce». Nell’archivio parrocchiale di Santa Maria Maggiore, tra il 1579 e il 1924, sono finiti tutti i dati della popolazione di Cordenons. Dal 1924, con la nascita della parrocchiale di San Pietro Aposto di Sclavons, i registri sono stati separati. (mi.bi.)
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