L’Antivirus infiamma la politica Non piace la satira dell’ex sindaco

Fontanafredda, il giornale edito da Claudio Peruch attacca tutti i suoi avversari di domenica I giudizi più taglienti sulla coppia Saldan-Moro. L’ex assessore: «È pura propaganda politica»
FONTANAFREDDA. La pubblicazione dell’ultimo numero de
L’Antivirus,
la rivista di satira politica edita dal candidato sindaco Claudio Peruch, sta infiammando le ultime ore della campagna elettorale di Fontanafredda.


Il periodico è uscito in una veste speciale, tutta dedicata all’analisi degli schieramenti che domenica si sottoporranno al giudizio degli elettori. Il giornalino le “canta” a tutti gli (altri) aspiranti primi cittadino: da Attilio Bazzo (Pd), definito «il solitario democristiano» per la scelta di correre con una sola lista a supporto e in riferimento al suo passato di militanza nella Dc, al giovane Luca Della Schiava, «belloccio dalla parlantina sciolta» criticato per l’alleanza con Il popolo della famiglia, movimento “ultracattolico” fondato da Mario Adinolfi.


I giudizi più taglienti sono però riservati alla coppia Loris Saldan-Loris Moro, «uniti per deriva politica». Moro, ex assessore nominato da Peruch, era stato determinante nel condurre il Comune verso il commissariamento, unendosi ai consiglieri di opposizione nelle dimissioni “collettive” di fine dicembre.


«Celebre più che altro per la sceneggiata anti quote rosa con la parrucca in testa tenuta in consiglio comunale – lo descrive
L’Antivirus –
, transfuga all’opposizione assieme alla cognata e compagna di gruppo Susanna Mazzon, è stato il promotore delle dimissioni degli 11 consiglieri che hanno portato alla fine prematura dell’amministrazione».


«Questo numero de
L’Antivirus
– è il commento di Moro – è pura propaganda politica. Peruch sostiene che la conclusione anticipata del suo mandato non sia stata colpa sua, ma la verità è che non era in grado di fare il sindaco e non ha mantenuto la parola data. È inutile che si complimenti con se stesso: il 60 per cento di quello che è stato realizzato durante la sua amministrazione è stato frutto degli accordi elettorali con la mia lista: i contributi alle famiglie per la mensa e il trasporto scolastico, la riqualificazione delle scuole medie e l’ampliamento dell’asilo comunale».


Al M5s di Stefano Della Flora, sulle pagine della rivista, si rimprovera di aver rinunciato all’unica candidata donna (Giulia Fiorillo) e di aver dichiarato, «in contrasto con lo statuto comunale», l’adozione di una giunta a cinque rappresentanti (e non sei come di norma sarebbe).


Il rappresentante del centrodestra Michele Pegolo, appoggiato da FdI, FI, Lega nord e due civiche, avrebbe invece riunito i «fratelli coltelli», accogliendo la lista Il ponte che storicamente ha fatto riferimento a Carlo Bolzonello, con il quale lo stesso Pegolo aveva avuto dei contrasti sul finire del mandato dell’ultima giunta Baviera.


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