L’Ance finanzia dodici postazioni in Terapia intensiva

Il Consiglio direttivo dei costruttori edili aderenti a Confindustria Udine ha deliberato di destinare al Dipartimento di Anestesia e rianimazione dell’Ospedale civile Santa Maria della Misericordia di Udine, diretto da Amato De Monte, una donazione pari a 60 mila euro per finanziare la digitalizzazione di 12 postazioni di Terapia intensiva, un intervento che prevede investimenti complessivi per 400 mila euro.
Si tratta di una fornitura di apparecchiature elettroniche e software, che si aggiunge ad altre donazioni già raccolte in passato, indispensabili per completare la digitalizzazione del reparto. Come precisato dall’ingegnere Angela Martina, presidente di Ance Udine, «il contributo dei costruttori friulani rappresenta un riconoscimento che premia la professionalità e l’impegno profuso in questi tempi di pandemia da un Dipartimento che ha saputo reggere all’impatto devastante del Covid-19 e che offre sicurezza e speranza alla nostra collettività. Grazie al lavoro affidato alle imprese del territorio e alle quote di servizio versate dagli aderenti ad Ance Udine – prosegue – stato possibile accogliere l’appello del dottor De Monte per contribuire in maniera significativa alla digitalizzazione del reparto di Terapia intensiva».
La digitalizzazione è uno dei temi strategici per il rilancio economico ed è uno dei temi prevalenti dei finanziamenti comunitari, ivi compresi gli interventi previsti dal Recovery fund, ed è uno dei temi preferiti dall’Ance, che in essa fonda la modernizzazione di molti settori strategici tra cui anche il comparto dell’edilizia. Da qui l’appello della presidente di Ance Udine, Angela Martina, rivolto ai committenti pubblici e privati di «favorire in ogni modo le realtà imprenditoriali locali, per far sì che gli investimenti realizzati abbiano un ritorno per il territorio di appartenenza, sia in termini di occupazione, ma anche di sviluppo e sostegno per la collettività di appartenenza».
Esprime gratitudine all’Ance De Monte spiegando che, in capo a un paio di mesi, sarà completata la digitalizzazione della Terapia intensiva. «Questo – chiarisce – consentirà di abolire la trascrizione manuale dei dati nel reparto, garantirà più precisione, velocità e fedeltà nella trascrizione di terapie e cartelle cliniche dei pazienti, riducendo anche il rischio di errore e darà al personale più tempo da dedicare alla cura dei malati». —
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