L’allarme di De Paoli (Cda): «La pallavolo di base è in difficoltà»
L’aumento di costi e tasse mette in crisi le società friulane. Il ds di Talmassons: «Servono correttivi, occorre salvaguardare il valore dello sport»

Il primo titolo olimpico della storia della pallavolo, una Vnl straordinaria, presenze nei palazzetti di A1 e ascolti Tv stellari nella stagione da poco conclusa. Ma al periodo d’oro della pallavolo di vertice non corrisponde un altrettanto momento felice del volley di base. Ad affermarlo è il sito Volleynews che ha reso noti i dati ufficiali relativi alle società affiliate alla Fipav diminuite, tra il 2010 e il 2024, di 995 unità (-20,3%).

Sul banco degli imputati ci sono diversi fattori, in primis la pandemia e le successive restrizioni sanitarie che hanno costretto diverse realtà a chiudere i battenti. Più recentemente è arrivata la riforma del lavoro sportivo che ha introdotto una serie di nuovi adempimenti cui le società meno strutturate hanno faticato ad adattarsi. Anche l’abolizione del vincolo sportivo ha portato ricadute soprattutto sulle realtà minori. La stagione 2025-2026 si è infine presentata con una serie di pesanti rincari imposti da Roma sia per le società di vertice (+100% per il tesseramento di atleti stranieri, +66,6% per il vincolo degli allenatori, da +4,1% a +25% per le tasse di iscrizione ai campionati nazionali) sia per quelle di base. Queste ultime, come evidenziato da Volleynews, hanno subito un +53,8% di costi per la riaffiliazione e un +100% per l’iscrizione ai campionati giovanili (per l’Under 14 si è passati da 16 a 50 euro pari al +212,6%, per l’Under13 da 6 a 50 euro pari al 733,3%). Le tasse gara sono cresciute del 200% per l’Under14, del 300% per l’Under13 e del 50% per le altre giovanili.
A fare da termometro della situazione delle società friulane è Gianni De Paoli, ds della Volley Talmassons che con la squadra di vertice Cda disputerà la A2 ma che partecipa anche ai campionati di base. «Il movimento – dice – è in difficoltà. Dopo la riforma del lavoro sportivo affrontiamo la stangata della Fipav con un aumento delle tasse, per quanto ci riguarda, del 30%. Una decisione che mi lascia perplesso dopo che la Fipav ha chiuso il bilancio con un utile considerevole. I nostri federali hanno dichiarato che parte delle risorse verranno destinate alle società e ai settori giovanili, ma se verranno erogati contributi a pioggia si rischia che a ciascuno non arrivi che qualche centinaio di euro».
Il pericolo è che il trend negativo dei club di base, che garantiscono il reclutamento anche dei futuri azzurri, vada a incrementarsi. «Non si salvaguarda così il valore dello sport – prosegue De Paoli – che dovrebbe essere il motore di crescita di una società e dei suoi giovani e mi riferisco, in particolare, alla base. A fronte di questo un plauso va alla Regione Fvg, che si è dimostrata attenta a sostenere i club e lo sport in generale. Ora aspettiamo un riscontro positivo legato alle richieste presentate al Ministro Abodi dalla Legavolley femminile. Misure, come l’introduzione permanente di un credito d’imposta per le sponsorizzazioni e le spese di ristrutturazione e ammodernamento delle strutture, che permetterebbero di ammorbidire una situazione che altrimenti non potrà che confermare il trend negativo».
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