Ladri di cannabis ancora in azione Ragazzini ripresi dalle telecamere

Non sono bastate le denunce a fermarli, e nemmeno le fototrappole: i ladri di cannabis sono tornati in azione e hanno ricominciato a colpire a Tolmezzo. A lanciare l’allarme è Stefano Barazzutti, titolare – assieme a Mara Rabassi, Barbara Viesti e Marco Rabassi – della Hemp Revenge con sede legale in via Tarvisio nel capoluogo carnico. L’azienda da un paio d’anni a questa parte ha avviato la produzione e la commercializzazione di canapa sativa, la cosiddetta cannabis light.
La serie di raid notturni che hanno decimato le piante coltivate nella sede aziendale è iniziata a metà settembre con un furto messo a segno da due ragazzini che hanno sradicato alcune piante alte un pio di metri e, caricato in spalla il bottino, sono fuggiti per le vie della città lasciandosi alle spalle terriccio e fogliame.
«Ho seguito le loro tracce fino alla strada che porta a torre Picotta dove una delle piante trafugate era stata trapiantata e ho segnalato il furto ai carabinieri ai quali ho fornito una descrizione dei fuggitivi – racconta Barazzutti – speravo che potessero prenderli e impedire che ripetessero le incursioni, ma non è andata così».
Da allora, ci sono stati altri raid notturni «nella zona antistante alla sede legale, ma anche nel giardino dei miei genitori e in quello della casa in cui risiedo» chiarisce il titolare. In una sola nottata ci sono state ben due incursioni.
E i ladri, ragazzi molto giovani, quasi sicuramente minorenni, hanno strappato foglie e cime delle piante, danneggiandole. Per porre fine alle razzie notturne, Barazzutti si era attrezzato acquistando delle fototrappole con l’intento di scoraggiare i ladri. Ma nemmeno questo è bastato a farli desistere. L’ultima azione risale alla notte fra lunedì e martedì.
«Avevo raccolto alcune cime in una cassetta che ho appoggiato verso le 18 nel in giardino – è il suo racconto – mi sono assentato qualche ora e, poco dopo le 23, ho ricevuto la telefonata di un collaboratore che mi riferiva di aver notato un paio di individui incappucciati entrare in azione: mentre uno faceva da palo sulla strada, l’altro si impossessava della cassetta, scavalcando la recinzione per poi fuggire».
A riprendere l’azione sono state le telecamere installate dal titolare, che ritraggono i ragazzi in azione con un cappuccio in testa e un foulard sul viso. «Evidentemente, avevano effettuato alcuni sopralluoghi e sapevano di essere ripresi».
Non si tratta di una ragazzata, ma di un vero e proprio furto e, a prescindere dalle implicazioni che può avere per la salute dei ragazzi – si tratta di canapa sativa con un contenuto di principio attivo consentito dalla legge, ma è pur sempre cannabis –, non va trascurato il danno economico: il titolare ci ha rimesso già una trentina di piante. E non sono spiccioli, visto che un grammo di cannabis viene venduta a 5 euro. «Sporgerò nuovamente denuncia – annuncia Barazzutti – con la speranza che le forze dell’ordine prendano provvedimenti». —
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