L’A28, una discarica di rifiuti a cielo aperto

PORCIA. Buste ricolme, resti di plastica, gusci d’uovo e calzini, pezzi di inerti e di legno: nelle aree di sosta dell’A28 c’è l’emporio degli abbandoni. Mentre le macchine sfrecciano sull’arteria, le videocamere immortalano il cumulo di immondizia.
Nel 2010 la raccolta dei rifiuti per Autovie Venete era l’esborso di 80 mila euro all'anno: nel 2016 i costi montano come panna e aumentano gli abbandoni.
Il cassonetto posizionato nello slargo per permettere agli automobilisti in sosta di liberarsi da carte o bottiglie, è sempre pieno e quello che non ci sta, è tutto a terra, lungo la carreggiata. L’erba è seppellita dalla coltre bianca o blu di buste di plastica. Ma non è tutto: a qualche centimetro si scopre, oltre il guardrail lungo la scarpata, la vera e propria discarica.
Le immagini raccontano l’inciviltà di chi ha scaricato abusivamente il materiale nella scarpata: i pendolari della spazzatura. La quantità di rotoli di plastica e carta ha l’effetto, a tratti, di coprire la vegetazione sull’A28, nei due sensi di marcia Pordenone-Sacile e Sacile-Portoguraro.
Capita di trovare anche pneumatici a brandelli, nei giorni in cui il servizio raccolta dei rifiuti è in pausa. In ogni area di sosta c’è il cartello che non ammette deroghe. “Divieto abbandono rifiuti”. Ma le aree non sono video sorvegliate e farsi beffe del divieto, di giorno e di nott, è un gioco da ragazzi.
Risalendo l’autostrada in direzione Portogruaro, da Sacile est, il paesaggio cambia poco con i rifiuti abbandonati a bordo strada e il getto delle borse dell’immondizia lascia i segni anche nella campagna circostante. Sull’altra corsia, tornando Sacile da Pordenone, la “cartolina” è simile. In un’area di sosta qualche settimana fa è stata trovata una serie di cuscini e carcasse di elettrodomestici.
La lotta al degrado sull’asse autostradale è quella quotidiana di Autovie Venete e delle ditte che appaltano il servizio di recupero e smaltimento rifiuti. Le piazzole di sosta vanno ripulite velocemente: per il decoro dell’arteria e anche per la sicurezza degli automobilisti, compresi i “furbetti” pendolari della spazzature, abituati a scaricare dal bagagliaio i rifiuti.
«Lungo la A28 e lo scenario è simile anche sulla Cimpello-Sequals c’è l’esubero degli abbandoni di spazzatura – ha confermato l’ambientalista Lucio Martin con il naturalista Vittorio Mella –. Si tratta di materiali indifferenziati, a volte tossici. La maleducazione impera. Sacchi batterie, giocattoli, vestiti e scarpe spaiate».
Un’abitudine che negli anni 2006-2010 aveva registrato un trend in costante crescita: +20% all’anno. Scaricare rifiuti (si sono trovati materassi, armadi, batterie esauste, eternit) può costare multe salate: 500 euro.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto