La volata di Manuel che macina chilometri in bici

L’avventura di De Crignis: festeggio pedalando verso l’Abruzzo i quindici anni dal mio congedo

È partito di primo mattino da Trava, minuscola frazione del comune di Lauco.

Martedì è montato in bici e ha puntato dritto fino ad Adria, in Polesine, prima tappa del suo percorso di avvicinamento all’Aquila. Pantaloncini corti e cappello d’alpino calato sulla testa, Manuel De Crignis ha pedalato per 246 chilometri senza battere ciglio nonostante il vento contrario. Alle sue spalle un passato di tutto rispetto, sia come ciclista, sia come alpino. Figlio di Romolo De Crignis, capitano dell’Ottavo Reggimento alpini della Julia, Manuel è il nipote del pluridecorato Romano De Crignis, aiutante di battaglia che fu con gli alpini nella campagna di Grecia, quella di Albania e di Russia.

Anche il suo passato sportivo non è di poco conto, visto che nel 1997 ha cominciato a cimentarsi nel ciclismo agonistico in mountain bike vincendo il campionato italiano nel 1998 e conquistando il terzo posto nel 2000.

«Quindici anni fa mi sono congedato – racconta Manuel che ieri sera ha fatto tappa a Pesaro – ho pensato di celebrare la ricorrenza affrontando l’Adunata nazionale in bicicletta. Mi sono allenato a partire da marzo per affrontare questa sfida».

Componente del gruppo Ana di Ravascletto, Manuel ha affrontato a testa bassa le sue tappe: da Trava ad Adria, quindi da Adria a Pesaro, pedalando per altri 197 chilometri. «Sulla mia strada ho incontrato due alpini che, come me, affrontavano le trasferta in bici e venivano da Belluno – rivela Manuel – così abbiamo condiviso la strada». Altrettanto nutrito il programma di oggi, che lo vedrà impegnato per 190 chilometri fino ad Ascoli, quindi l’ultima tappa, altri 130 chilometri fino all’Aquila.

Impiegato in un’azienda friulana, Manuel non ha lasciato nulla al caso e ha previsto un programma a tappe forzate: «Mi sveglio e parto presto, compro qualche panino da mangiare mentre pedalo e mi fermo verso le 17 del pomeriggio per trovare alloggio in un bed and breakfast». Non c’è tempo da perdere: l’appuntamento è per venerdì con i compagni dell’Ana di Buttea «ma mi sa che arriverò prima di loro – sentenzia Manuel – visto che partono venerdì mattina e in macchina ci vogliono dieci o dodici ore». Per fortuna, lui ha le ali ai piedi!!!(a.c.)

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