La videochat di Skype parla friulano

UDINE. C’è anche un po’ di Udine nella messaggistica del futuro. Paolo Zuliani, 33 anni, vive dal 2011 a Mountain View, in California. Si è trasferito negli Stati Uniti dopo la laurea all’ateneo friulano per lavorare a servizio del colosso Skype. E proprio per Skype negli ultimi mesi ha sviluppato, insieme a un team di designers e developers, “Skype Qik”, la nuova applicazione per la video chat.
Dopo la laurea triennale all’ateneo di Udine in Informatica, Zuliani prosegue gli studi in città. Ma con due periodi di studio all’estero, prima l’Erasmus di sei mesi a Uppsala in Svezia, poi 9 mesi a Windsor, in Canada, per lavorare alla tesi della laurea specialistica.
«Queste esperienze mi hanno decisamente cambiato – spiega –, da quel momento ho deciso di provare in tutti i modi a trovare un lavoro fuori dall’Italia. Il mio obiettivo inizialmente era restare in Europa, ho cercato fra Inghilterra e Irlanda, ma con poca fortuna. Ero neolaureato con pochissima esperienza».
Nel frattempo nasce Android, un nuovo sistema operativo per telefoni cellulari portato avanti da Google. «Ho iniziato a lavorarci praticamente da subito, siamo all’inizio del 2009 – ricorda –, con progetti personali e anche al laboratorio di Sistemi mobili dipendenti dell’università di Udine.
È stata una scommessa, vinta per fortuna». Nel 2010 la svolta: «Ho trovato un annuncio di Skype che cercava sviluppatori Android per la sede di Stoccolma, ho fatto un paio di colloqui ma decisero di spostare il team in California, e assumere gente direttamente da lì. Apparentemente un'occasione persa – ricorda –, ma dopo qualche mese sono stato ricontattato con l'offerta di venire a Palo Alto, nel cuore della Silicon Valley. Nel marzo 2011, giusto pochi mesi prima della notizia dell'acquisizione di Skype da parte della Microsoft, mi sono trasferito negli Usa e ho cominciato a lavorare nel team di sviluppo del client Android di Skype».
Passo dopo passo arriva anche «l’idea di sviluppare una nuova applicazione parallela e indipendente da Skype – spiega Zuliani –, focalizzata solamente all'invio di video messaggi: Skype Qik. È stato selezionato un numero ristretto di sviluppatori, l’idea era di portare avanti un’applicazione leggera e veloce disponibile su tutte le piattaforme mobili: Android, iOS e Windows Phone e io ho contribuito allo sviluppo del client per Android». Infatti, con Whatsapp da un lato, Twitter e Instagram dall’altro che consentono di condividere messaggi, immagini e brevi video, restava una sola frontiera da scalare.
Quella della video chat. E non poteva pensarci nessuno se non Skype che per primo ha garantito le videochiamate tramite rete. Ecco come nasce Skype Qik, un’applicazione che scambia videomessaggi fra due o più utenti contemporaneamente. «Serviva qualcosa di mobile, leggero e spontaneo come un messaggino, ma intimo come una chiamata – spiega Zuliani, senior development lead a Palo Alto –. E doveva essere divertente e facile da usare». Insomma, si tratta di riempire un vuoto del mercato.
Per altro, di uno dei mercati più fiorenti anche in tempo di crisi. E Skype non si è lasciata scappare l’occasione. C’è poi un’elevata attenzione alla privacy. I video rimangono consultabili soltanto per due settimane e sono sempre cancellabili».
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