LA TRIESTINA TELIT ALLA FRONTIERA DELL’INDUSTRIA 4.0

di CHRISTIAN BENNA L’arte di far parlare le cose fa decollare i conti di Telit Communications, la società triestina-londinese presieduta da Chicco Testa che per il 2017 punta a completare il...
Di Christian Benna

di CHRISTIAN BENNA

L’arte di far parlare le cose fa decollare i conti di Telit Communications, la società triestina-londinese presieduta da Chicco Testa che per il 2017 punta a completare il "dizionario" di fabbrica 4.0 e la "grammatica" della banda larga di nuova generazione. È un mondo ultra-veloce quello in cui si muove Telit. Quando è nata, nel 1986, si occupava di telefonia cellulare, oggi è tra i protagonisti della nuova rivoluzione digitale, quella di Internet delle cose, dove gli oggetti interagisco, si parlano tra loro e analizzano i dati prodotti. Basta prendere in mano uno smartphone per capire le potenzialità di una architettura di rete dove con un semplice click sullo schermo si può regolare il termostato della casa in montagna, attivare l'allarme antintrusione di casa, alzare il volume delle casse dello stero o far partire la lavatrice. E i moduli che permettono queste comunicazioni, in contatto diretto con i server, escono dalle fucine di Telit.

La società quotata alla Borsa di Londra, leader nelle tecnologie machine-to-machine, ha chiuso il secondo semestre 2016 con un aumento del 15% dei ricavi rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Si tratta di un'accelerazione trainata soprattutto dalle vendite di moduli e servizi (+35%) per l'architettura di Internet delle cose e dai prodotti per le telecomunicazioni Lte di nuova generazione; tutte forniture che permetteranno all'azienda presieduta da Chicco Testa di chiudere il bilancio 2016 a quota 370 milioni di dollari, registrando così un incremento a doppia cifra del giro d'affari, + 11%. All'ultimo rigo del conto economico è atteso un Ebitda in linea con il 2015, stimato intorno a 54-59 milioni di dollari. E queste sono le premesse per far sì che il 2017 sia un anno di forte espansione. Almeno così la pensano gli analisti di borsa, quasi tutti schierati sul pulsante "buy" del titolo azionario, che infatti ha ripreso a carburare, dopo un 2015 complicato, con un balzo del 40% negli ultimi 12 mesi. La corsa di Telit, secondo gli esperti di Borsa, potrebbe essere appena agli inizi. Perché nella babele di Internet delle cose, si stanno affermando quegli standard per consentiranno a sempre più oggetti di comunicare, interagire, scambiarsi dati e analizzarli.

Siamo all'alba della stagione digitale 4.0, un mondo fatto di bit che darà "voce" alle automobili, agli elettrodomestici e alle case, e così anche alle fabbriche, ma è un mondo che va governato da un dizionario comune. E Telit, è tra quelle aziende che possiede l'alfabeto tecnologico per tradurre questi nuovi linguaggi. Basti pensare al primo pacchetto di moduli ibridi lanciato ad ottobre in grado di leggere 3G, Wifi, Bluetooth e Gnss. Stiamo parlando di soluzioni che agevolano le comunicazioni end-to-end in un ampio raggio di applicazioni: dalla sanità ai pagamenti elettronici fino alla fabbrica 4.0 e alla gestione digitale degli edifici. Agli analisti Oozi Cats, ceo e tra maggiori azionisti privarti della società insieme a Chicco Testa e alla compagine di fondi di investimento internazionali, ha spiegato che Telit sta registrando una crescita della domanda in tutti i settori, incluse le industri tradizionali, dall'auto all'elettrodomestico alla domotica. «L'anno scorso la nostra crescita è stata trainata dai moduli nelle linee di business di Iot e servizi Iot. Nel secondo semestre lo sviluppo è stato supportato dai prodotti avanzati Lte negli Stati Uniti, soprattutto Lte Cat-1». Nel corso del 2016 la società, che ha ampliato il portafoglio prodotti anche tramite acquisizioni, ha firmato due contratti di alto profilo: una certificazione per i suoi moduli Lte (Long term evolution) che verranno utilizzati dalla rete di AT&T negli Usa, e un'intesa siglata con il gigante della manifattura Deere &Co per la fornitura di soluzioni di Internet delle cose industriali. E sono questi i due campi su cui Telit scommette per il futuro. «Prevediamo - ha detto Oozi Cats - una crescita della domanda delle nostre soluzioni Iot in tutti i settori, incluse le industrie tradizionali».

Poco prima delle feste natalizie, la società triestina londinese ha firmato un'alleanza tecnologica con Nokia e Vodafone per sviluppare sistemi a "banda stretta" in ambito Iot. In sostanza la . narrow band permette una migliore copertura nella gestione delle comunicazioni degli oggetti collegati tra internet delle cose. Per sostenere la crescita, anche per linee esterne. Telit ha raggiunto un accordo con le banche (Hsbc e Hapolaim) per una linea di credito da 110 milioni di dollari che portano la posizione finanziaria netta intorno a 165 milioni di dollari.

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