La tragedia di Chievolis: ecco chi era l'anziano scivolato e annegato nel lago di Redona

TRAMONTI DI SOPRA. L’ha visto scendere lungo quelle ripide scalette, percorse chissà quante volte nel corso della vita, e l’ha seguito per accertarsi che stesse bene, che non avesse bisogno di aiuto. Ha sentito un tonfo, ha capito. Il suo amico Tulio Ronzat, 87 anni, era caduto in acqua. A quel punto Luigi Mongiat, detto Gigetto, ha chiesto aiuto e ha provato a risalire la scarpata ma i suoi 86 anni gliel’hanno impedito: solo i soccorritori sono riusciti a riportarlo al sicuro mentre un’altra squadra raggiungeva il corpo, ormai senza vita, dell’amico.
È una tragedia che scuote nel profondo la piccola comunità di Chievolis, quella a cui hanno assistito impotenti gli abitanti della frazione di Tramonti di Sopra. Nel giro di pochi minuti la tranquillità della borgata affacciata sul lago artificiale di Redona – una manciata di residenti e l’unico bar, gestito proprio da Mongiat, chiuso a luglio – è stata sconvolta dall’arrivo di decine di soccorritori: Cnsas, vigili del fuoco, mezzi per il soccorso in acqua e l’elicottero Drago arrivato da Venezia, tutti per portare aiuto a Tulio e Luigi.
L’allarme scatta martedì 29 settembre dopo pranzo, quando alla Sores arriva la richiesta d’aiuto per una persona precipitata nel lago di Redona e per un’altra rimasta bloccata sulla riva nel tentativo di soccorrerla. Lo scenario che si presenta non è semplice: la tragedia avviene lungo delle ripide scalette che collegano la borgata al lago e che portano ad una zona dove un tempo la famiglia Ronzat aveva un ormeggio. Lì è morto, alla fine degli anni ’90, anche il fratello della vittima. Forse Tulio Ronzat cercava di raggiungere, come tante altre volte, proprio quel luogo. Ma viene tradito da quel pendio familiare scivolando sul terreno bagnato e finendo nelle acque del lago. L’amico Luigi Mongiat ripercorre i suoi passi e chiede aiuto.
Si mettono in moto i tecnici della stazione di Maniago del Soccorso alpino e i vigili del fuoco, che arrivano con le squadre di Maniago, del nucleo Speleo alpino fluviale e con l’elicottero del reparto volo di Venezia. Anche i carabinieri della stazione di Meduno, al comando del maresciallo Michael De Faveri, raggiungono Chievolis.
I soccorritori si muovono in due direzioni. Da una parte, via acqua, si recupera il corpo di Tulio Ronzat. Di lui si prendono cura i sommozzatori, portandolo sulla sponda opposta, più semplice da raggiungere. Non è facile neppure il recupero di Luigi Mongiat, illeso ma sotto choc: non ha esitato a scendere le scalette per raggiungere l’amico ma risalire è impossibile. Per metterlo al sicuro i soccorritori devono usare una barella. Fortunatamente non è ferito, può tornare a casa. Ma quello che ha vissuto, probabilmente, non potrà mai dimenticarlo. –
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