La testimonianza dei mutilatini della Seconda guerra mondiale

Un momento toccante per ricordare quella gioventù umiliata e “segnata” dalla Seconda guerra mondiale. Ma anche tante testimonianze per non dimenticare la struttura che ospitava quei bambini, ora anziani, che avevano perso il diritto di sorridere. Oggi alle 10.30 nei locali del vecchio collegio a villa di Toppo Florio si terrà l’evento in memoria dei piccoli mutilati della guerra. La struttura ospitava mediamente ogni anno un centinaio di mutilatini, soprattutto friulani, ma anche da altre regioni, che non potevano rientrare a casa perché avevano perso i parenti durante il conflitto.
«Erano bambini piccoli che già allora avevano cucito addosso handicap indelebili: privi delle gambe, delle mani, di un occhio, ma anche colpiti da schegge invisibili in organi vitali – afferma Claudio Pittin, presidente del comitato ex mutilatini del Collegio di Buttrio, che oggi con una relazione aprirà l’evento –. Allora quegli ordigni rappresentavano oggetti insoliti, in alcuni casi camuffati da giocattoli. E poi le mine, i bombardamenti. Quei bambini, ora anziani, non vogliono che quel vissuto vada dimenticato, perché come recita una targa da loro affissa “le guerre lasciano spesso il segno nel corpo, sempre nell’anima”, ma sempre anche nel corpo. Nessuno più di loro, ultimi testimoni di una guerra vissuta sulla propria pelle, è più indicato a lanciare un vibrante appello alla pace nelle scuole e in incontri pubblici affinché la parola pace non suoni come retorica ma acquisti la giusta valenza culturale».
All’incontro parteciperanno circa 70 persone. Dopo i saluti del sindaco di Buttrio, Eliano Bassi, seguirà il ricordo di quel passato e alcuni interventi sugli aspetti normativi e pensionistici che interessano la categoria. «Sono trascorsi 70 anni da quando Alcide Colonello con il numero 1 di matricola entrava in collegio – racconta Pittin –; da allora 68 compagni non ci sono più, e quelli rimasti desiderano ritrovarsi per rivivere un pezzo della loro particolarissima e unica storia».
Alle 13 un pranzo conviviale concluderà la parte ufficiale della mattinata, «poi torneremo al vecchio collegio – dice Pittin – a ricordare le scorribande che per molti anni gli ex hanno compiuto nel parco adiacente al collegio». —
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