La tecnologia entra nella ristorazione e lo chef ordina i prodotti con un clic

UDINE. Basta un clic. Si accede alla App, si sceglie ciò che si desidera, si paga. E il prodotto arriva in poche ore nella cucina del ristorante. Sono già 300 gli chef o titolari di locali pubblici affiliati a Soplaya, che a sua volta ha una rete di 150 tra agricoltori, allevatori, vignaioli, molti dei quali friulani.
Perchè Soplaya, la start up nata nel 2017 a Udine da un’idea di quattro intraprendenti giovani (tutti tra i 26 e i 32 anni), mette direttamente in contatto chi produce ortaggi, salumi, vino, birra, legumi, dolci, confetture, con chi fa della cucina il proprio mestiere. E gli affari, per la start up che conta una dozzina di collaboratori e un paio di consulenti, stanno andando bene.
«Siamo partiti da zero - racconta il Ceo Mauro Germani - , nel 2018 abbiamo raggiunto circa mezzo milione di euro di fatturato, per quest’anno puntiamo a triplicare i ricavi, arrivando a un milione e mezzo. Poi chissà. Stiamo avviando una campagna di crowdfounding, siamo a caccia di investitori privati, per crescere ancora».
Oltre a Germani, che è triestino e ha 26 anni, gli altri soci sono Gian Carlo Cesarin di Casarsa che si occupa della logistica, Davide Marchesi, veneto che è responsabile del settore comunicazione e video making e Ivan Litsvinenka, italo bielorusso che è il tecnico informatico del gruppo, colui che escogita tutte le sofisticate “diavolerie” che finiranno nella App.
Germani e Cesarin sono stati studenti dell’università di Udine, con gli altri si sono ritrovati per la comune passione per la tecnologia. Dalla teoria alla pratica il passo è stato breve e Soplaya ha visto la luce esattamente due anni fa e poi ha fatto passi importanti nel mondo del business.
«I riscontri che abbiamo da parte dei ristoratori e dei produttori - spiega ancora Germani - sono positivi. La roba arriva puntuale a destinazione, non ci sono disguidi e le consegne sono rapide grazie al nostro punto della logistica. Adesso oltre a Udine ci si potrà appoggiare a un centro anche a Padova, proprio perchè molti ristoratori che hanno aderito alla nostra piattaforma sono del Veneto.
Il nostro obiettivo è quello di rivoluzionare il mondo della fornitura nei ristoranti. I prezzi delle merci che si possono acquistare sono competitivi e il vantaggio, per il produttore, è che non deve passare attraverso le imposizioni della grande distribuzione».
Soplaya è l’unico “marketplace” italiano che ha queste caratteristiche, con 150 produttori aderenti e 300 ristoratori. «I vantaggi pratici per il ristoratore sono innumerevoli, tra cui: un’unica App - aggiunge il Ceo della società - per ordinare da un centinaio di produttori del territorio, consegna degli ordini in 24/48 ore, accesso a circa 3 mila prodotti che non si trovano tramite grossisti classici, informazioni chiare e trasparenti su ogni prodotto e chi lo realizza, zero errori, scarti o ritardi nelle consegne, nessun ordine minimo, così non c'è bisogno di fare magazzino, merce freschissima perché raccolta o macellata poche ore prima, risparmio sulle forniture a parità di qualità perché non ci sono intermediari.
Tra le innumerevoli tipologie merceologiche che Soplaya garantisce, non c’è ancora il pesce, che entrerà nella “rete” nelle prossime settimane. Ci forniremo da una coop di Chioggia che porterà il pescato del giorno in tempi brevissimi».
Poche settimane fa i soci di Soplaya hanno organizzato la prima convention pubblica all’agribirrificio Villa Chazil di Nespoledo. “Futuro e ristorazione” è stato un vertice sulle innovazioni nel settore, dalla tecnologia alla filiera agroalimentare che ha avuto successo di presenze e di partecipazione. —
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