La storica villa Beltrame a caccia di nuovi inquilini

La palazzina liberty sul mercato al prezzo di un milione e 220 mila euro. Edificata nel 1926 dal banchiere Paolino Jem, fu anche sede di Fascio e Municipio

MANIAGO. E’ in vendita l’ex sede del Fascio ed ex municipio di Maniago. La villa liberty di via Regina Elena è ufficialmente sul mercato dopo che le anziane proprietarie sono venute a mancare.

Un affare milionario. Al momento, l’enorme complesso edilizio, situato nel cuore della cittadina con più di 3 mila metri quadrati di giardino e parco, viene proposto al prezzo di un milione e 220 mila euro. A gestire le trattative è il pordenonese Bruno Paludet, titolare dell’omonima immobiliare (Paludet & partners real estate).

E così, tra ville prestigiose in centro a Pordenone (740 mila euro il prezzo di vendita), attici in corso Vittorio Emanuele sempre a Pordenone (520 mila euro), ville in collina a Caneva e case di grande fascino a Orsago, compare la «villa d’epoca nel cuore di Maniago», che «con la saggezza e l’orgoglio dei suoi 88 anni non ha nulla da invidiare alla tecnologia moderna». Un pezzo pregiato, sia come posizione, sia come valore dell’immobile e degli annessi.

I potenziali acquirenti. In queste ore, oltre agli annunci nei siti specializzati, sono partite lettere ad altrettanti potenziali acquirenti. Imprenditori e gente facoltosa che potrebbero essere interessati a trasformare la villa in residenza di lusso: questa è la categoria dei destinatari della proposta, corredata da un depliant patinato con fotografie a colori. In effetti, la sfida affidata a Paludet non è delle più semplici, visti i tempi di crisi e gli altissimi costi di Imu e manutenzioni richieste da una struttura così imponente. La casa si sviluppa su quattro piani, con torre e belvedere, cantina e doppio garage. All’interno vi è addirittura uno stanzone per le feste chiamato la sala della caccia.

Le camere da letto hanno un bagno di cortesia, la cucina ha il fogher friulano e i muri sono affrescati. Il compendio è tutelato dalla Sovprintendenza ai beni culturali, stante il valore storico e architettonico.

Pagine di storia. Ad attirare è la storia che pervade questo immobile, realizzato nel 1926 in stile Liberty. La casa venne edificata dall’imprenditore e banchiere di origine ebree Paolino Jem, responsabile del fallimento della Banca di Maniago. Nel 1929, dopo il crac finanziario, la villa passò in mano ai fascisti, che la trasformarono in residenza del podestà e sede del partito. Dopo la guerra fu utilizzata come municipio, sino a quando il vicesindaco Ernesto Beltrame la comprò salvandola dal degrado. Anche per le fabbriche di coltelli dei Beltrame arrivarono tempi duri, sino al default dichiarato alcuni fa dal tribunale di Pordenone. Alcune esponenti della famiglia vi hanno abitato sino a qualche tempo fa. Resta da capire se l’immobile e l’annesso parco riusciranno a conquistare l’attenzione di qualche imprenditore del mandamento o piuttosto approdino a Maniago nomi nuovi, provenienti da fuori regione. Il pericolo maggiore è che, dati i costi, l’affare resti disponibile per lungo tempo. Di qui, l’impegno profuso da Paludet con le note private e gli avvisi pubblici.

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