La sorella della brasiliana: "Lui sapeva com’era"

UDINE. Gravi indizi di colpevolezza oltre a una riconosciuta pericolosità. Queste le motivazioni che hanno indotto il giudice per le indagini preliminari Daniele Barnaba Faleschini a convalidare l’arresto nei confronti di Carolina De Brito Peres, la brasiliana di 31 anni che domenica ha evirato l’amico in un appartamento al primo piano del condomino di via Maniago.
Il gip ha depositato ieri l’ordinanza di convalida dell’arresto con la quale ha disposto anche l’applicazione della misura cautelare della custodia in un luogo di cura individuato nel reparto di Diagnosi e cura dell’ospedale di Udine.
Intanto, è la sorella della donna a rilasciare dichiarazioni per ricostruire la dinamica dei fatti, tracciando un presunto movente. «Quel ragazzo ha pagato per qualcun altro – riferisce la sorella – Carolina era reduce da una relazione con un ragazzo durata tre anni che l’aveva traumatizzata. Lui l’aveva buttata fuori dall’auto durante una lite e per questo lei lo aveva anche denunciato. E non è vero che al nostro paese l’evirazione sia una pratica diffusa. Comunque – aggiunge la sorella – il ragazzo che è rimasto ferito domenica conosceva mia sorella da tempo, sapeva che lei aveva disturbi psichici, tant’è che era anche andato a prenderla al Csm».
Domenica, secondo la ricostruzione della sorella «i due dovevano uscire insieme, avevano programmato un pomeriggio al cinema dopo che sabato e domenica mia sorella era stata in ospedale a Udine. Quel ragazzo la corteggiava, le mandava messaggi al cellulare – continua la sorella – ma lei lo respingeva, diceva che non era il suo tipo, poi domenica deve essere successo qualcosa. Probabilmente, quando lui è venuto a prenderla per riportarla a Udine, come d’accordo, lei ha capito che la sua mente non era lucida e che stava per fare qualcosa di pericoloso, per questo ha telefonato ai carabinieri di Feletto annunciando il suo proposito».
Per il giudice delle indagini preliminari però, a carico di Carolina De Brito Peres sussistono gravi indizi di colpevolezza. L’arresto è stato giustificato in ragione «della notevole gravità del fatto e della pericolosità del soggetto, desunta dalle concrete modalità, dai precedenti penali e dalle condizioni soggettive dell’indagata».
Il ragazzo sarebbe andato a prendere Carolina De Brito Peres a casa della sorella verso le 13.50. Alle 14.25 la donna aveva telefonato alla stazione dei carabinieri di Feletto per chiedere di essere accompagnata a casa. In caso contrario, aveva detto, si sarebbe fatta accompagnare a casa dal ragazzo che la stava aspettando e gli avrebbe «tagliato il pisello». Dopo aver pronunciato alcune frasi senza senso, lei aveva interrotto la comunicazione. Mezz’ora più tardi era passata all’azione.
«Due anni fa Carolina aveva perso un bambino, da allora non è stata più la stessa» rivela la sorella. Già dal 2001 la donna era in cura al Csm di Udine e alla Psichiatria di Udine, era incorsa in una crisi isterica il 21 gennaio a Peschiera del Garda, in seguito alla quale era stata ricoverata nell’ospedale di Bussolengo, poi trasferita a Udine ed era stata dimessa il 24 gennaio. Proprio per chiarire le reali condizioni della donna e valutare la sua capacità di intendere e di volere, il suo avvocato di fiducia Emanuele Iuri ha annunciato la nomina di un consulente di parte, uno psichiatra cui la difesa affiderà l’incarico di stendere una perizia.
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