La sfida di Elena Puntin e di “FilàFiabe”
In via D’Annunzio ha aperto un originale negozio con prodotti (realizzati dalla titolare) in lana cardata

Bumbaca Gorizia 14_11_2017 Negozio FilaFiabe via D'Annunzio Enena Puntin © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
In molti chiudono, si sa. Ma c’è anche chi, consapevole della crisi, vuole provarci. È il caso di FilàFiabe, un negozio nuovo, in via D’Annunzio, all’inizio della salita che porta al castello, a due passi dalla Questura. Elena Puntin, aquileiese, ne è la titolare. Proprio ad Aquileia aveva un negozio analogo. Vende una bella serie di creazioni (realizzate dalla lei stessa) in lana cardata e feltro: si va dai segnalibri ai portamonete, dalle borsette ai fiori, dai gufi ai folletti, dalle fatine agli gnomi. «Ho avuto un’occasione economicamente favorevole per aprire quest’attività. E non me la sono lasciata sfuggire». E dopo circa un anno di lavori per sistemare gli ambienti, Elena, supportata dal compagno Stefano, dal figlio Mattia e dal fratello Gianluca, ha aperto il negozio alla cui inaugurazione, tra gli altri, c’erano il sindaco Ziberna e gli assessori Bellan e Sartori. Qualche timore, naturalmente, c’è. «La crisi mi spaventa eccome – dice –. Ma prevale la voglia di fare, di mettersi in gioco». Le sensazioni, per il momento, sono positive: «Quella di Aquileia è stata un’esperienza buona ma Gorizia è decisamente più stimolante. Di riscontri positivi, per il momento, ne ho avuti. Anche qualche turista ha fatto qualche acquisto. In fondo, sono in una zona della città piuttosto movimentata, specie i sabati e le domeniche. E a breve realizzerò qualche creazione legata a Gorizia». Per il momento, da parte di Elena, qualche creazione legata al territorio c’è già stata: «Ho riportato in vita la storia di Trosia Hilara, un’artigiana vissuta ad Aquileia nel primo secolo avanti Cristo che, prestando l’opera nelle famiglie nobili aquileiesi, era diventata un’imprenditrice vera e propria». Di tale storia esiste un libro, curato appunto da Elena, che, tuttavia, ne realizza anche le copertine, ovviamente in lana. Non è tutto. «Vorrei che il mio fosse un luogo d’incontro per raccontare le fiabe. Inoltre, mi piacerebbe organizzare corsi per insegnare il mio mestiere». Insomma, alla signora Elena la buona volontà non manca. «Tengo poi a collaborare con gli alberghi del territorio: vorrei che che i visitatori conoscessero un’esperienza di bottega come la mia». Di sicuro, nel suo negozio un’atmosfera da fiaba la si respira per davvero. In questo periodo, tra gnomi, folletti e molto altro, troviamo tante creazioni dedicate al tema del Natale. “Spero di trasferire negli oggetti e nei corsi che terrò le mie emozioni…” dice ancora Elena.
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