La sensitiva: «Yara è in Carnia». Ma le ricerche non danno esito

Una segnalazione anonima ai carabinieri: si trova in un torrente nel comune di Socchieve
SOCCHIEVE.
Ricerche anche in Carnia per ritrovare Yara Gambirasio, la ginnasta di Brembate di Sopra (Bergamo) scomparsa da 55 giorni. I carabinieri di Bergamo, infatti, qualche giorno fa, hanno ricevuto una segnalazione anonima da una persona che si è qualificata come “sensitiva” e ha detto che la tredicenne dovrebbe trovarsi lungo un torrente nei pressi dell’abitato di Viaso, nel comune di Socchieve.


A coordinare le indagini in zona è il procuratore capo di Tolmezzo, Giancarlo Buonocore. «Si tratta di una segnalazione non completamente circostanziata, ma che ha richiesto in ogni caso un'approfondita verifica». Per questo sono scese in campo tutte le forze disponibili, dal Soccorso alpino della Finanza, ai Carabinieri, alla Polizia, fino ai volontari di Protezione civile e a quelli del Soccorso alpino della zona.


I militari della stazione di Ampezzo, insieme ai colleghi della Compagnia di Tolmezzo, tutti quanti sotto il coordinamento del comandante Mauro Bonometti, hanno cercato l’adolescente – o qualsiasi indizio riconducibile a lei – per due giorni interi: martedì e ieri. Ma le ricerche, condotte anche con il supporto di due cani specializzati nella ricerca di persone (appartenenti al Nucleo di Torreglia, Padova), per il momento non hanno dato esito. Non è stato trovato nulla che abbia a che fare con la ragazza. Nemmeno un oggetto, niente. Ma continuano ancora, perchè l'area è vasta e la segnalazione non viene sottovalutata.


L’attività di perlustrazione del territorio intorno al corso d’acqua ha impegnato per ore ed ore oltre una ventina di carabinieri. Nonostante il grande impegno, dunque, gli investigatori friulani non sono riusciti ad aprire uno spiraglio di speranza nel fitto mistero che avvolge la scomparsa della giovane, promessa della ginnastica ritmica.


Sono più di 300 i sensitivi che si sono mobilitati nell’ultimo mese per trovare la 13enne sparita da casa lo scorso 26 novembre. «Sono stati in tutto 300 tra sensitivi e sensitive ad aver contattato i carabinieri e la polizia di Bergamo per dare indicazioni sul caso di Yara, ma nessuno, finora, ha dato indicazioni utili» ha detto recentemente un investigatore di Bergamo che lavora al caso. A Brembate Sopra è arrivata anche Maria Rosa Busi, bresciana, la sensitiva che nel 2005 aiutò a ritrovare la giovane Chiara Bariffi nel lago di Como. La Busi sostiene di “vedere” Yara viva, affiancata da altre persone.


Dopo la lettera anonima recapitata l’8 gennaio scorso all’
Eco di Bergamo
(in cui c’era scritto «Yara è nel cantiere Mapello, ho paura») si è espresso anche il consulente esoterico di Civitavecchia, come viene definito, Mario Alocchi, intervenuto anche in merito alla tragica morte di Sarah Scazzi. Secondo Alocchi ci sarebbe «l’ombra di una donna nel mistero della scomparsa di Yara». Una frase, questa, che ha lasciato perplessi gli osservatori più attenti, visto che qualche settimana fa lo stesso sensitivo aveva spiegato che Yara sarebbe stata uccisa da «un uomo pericolosissimo con qualche disturbo mentale, non giovane, ma di una certa età». Prima aveva parlato di un uomo, quindi, e poi di una donna.


Intanto la famiglia Gambirasio, durante lo scorso fine settimana, ha chiesto il silenzio stampa e così il sindaco di Brembate, Diego Locatelli, attraverso un comunicato, ha invitato gli organi di informazione ad abbandonare il Comune. Questo, secondo gli intendimenti dei genitori, soprattutto «per dar modo agli inquirenti e alle forze dell’ordine di svolgere l’attività investigativa con maggiore serenità e tranquillità».


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