La Russa: le Frecce tricolori possono andare in tutto il mondo
«Le Frecce tricolori rappresentano l’Italia nel mondo e vanno ovunque vengano invitate». Il ministro La Russa, in visita alla base di Rivolto per salutare i piloti in partenza per la Libia, difende la presenza della Pan in occasione del 40ennale della rivoluzione di Gheddafi.
Il commento di don Di Piazza
Il commento di don Di Piazza

di Domenico Pecile
RIVOLTO.
«Le Frecce tricolori rappresentano l’Italia nel mondo e in questa veste vanno ovunque vengano invitate». Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ieri in visita alla base aerea di Rivolto per salutare i piloti in partenza per la Libia, non soltanto difende la presenza della pattuglia acrobatica in occasione del 40ennale della rivoluzione di Gheddafi, ma rilancia. Si dice dapprima sorpreso delle polemiche di questi giorni. Poi annuncia, contrariamente alle previsioni, che le Frecce parteciperanno a due manifestazioni.
La prima, quella concordata, sarà effettuata martedì in occasione dei quarant'anni della presa del potere del colonnello; l’altra in programma oggi, vedrà il sorvolo dell’area dove il premier Silvio Berlusconi e il presidente libico Muammar Gheddafi ricorderanno il primo anniversario del trattato di amicizia tra Italia e Libia.
Il governo ha dunque trovato l’excamotage per uscire “pulito” dalle critiche. Il ministro, riferendosi all’annunciato sit-in dell’Udc davanti alla base di Rivolto (iniziativa poi rientrata) ha definito le possibili proteste «incomprensibili, fatte salve quelle tradizionali degli anti-militaristi che ci sono state anche in passato ambientalisti». Insomma, stop alle polemiche, ha ripetuto La Russa. Anche perché alla manifestazione per il 40/o anniversario della presa del potere di Gheddafi non parteciperà il terrorista responsabile della strage di Lockerbie, liberato la scorsa settimana dall’Inghilterra per motivi umanitari. «L’unica condizione che abbiamo posto – ha rimarcato infatti il ministro – è stata la modalità di questa nostra partecipazione che è stata decisa esclusivamente da noi».
Le Frecce Tricolori che si esibiranno - ha sottolineato ancora – seguiranno le modalità abituali sia in caso di sorvolo sia in caso di esibizione, sempre con il tradizionale fumo tricolore che, oltre a richiamare i colori nazionali, costituisce la Bandiera della Pattuglia.
Vero è ancora, ha aggiunto il ministro, che «le Frecce hanno oggi il sostegno, l’affetto, la vicinanza della stragrande maggioranza degli italiani che, come me, sono assolutamente convinti che esse costituiscano una eccellenza italiana, una sorta di ambasciatore nel mondo. Non solo della capacità addestrativa delle nostre forze armate, ma più in generale dell’attualità e della identità di tutta la Nazione. Sono ambasciatori di tutta l’Italia e non soltanto delle Forze armate».
Le Frecce – ha ricordato ancora – sono appena tornate dalla Russia e sono state più volte negli Emirati Arabi. Insomma, «vanno in qualunque Paese che ritenga di invitarle. C’è sempre una piccola valutazione, ma tutti i Paesi con cui intratteniamo rapporti diplomatici non c’è motivo per non inviarle. Non possiamo fare una selezione. Le modalità di partecipazione naturalmente le decidiamo noi e anche in Libia sarà cosi». Ed «è anche un motivo di orgoglio sapere che dopo tanti anni vedremo un applauso corale del popolo libico ai colori della nostra Patria. Non vedo una sola ragione per cui avremmo dovuto dire di no».
E insistendo sulle polemiche, ha aggiunto «di non averle sentite e viste per esempio in altre situazioni come la vicenda di Cesare Battisti in Brasile. Questo è un problema che riguarda direttamente noi ma non mi pare, anche giustamente, che in questo caso nessuno abbia protestato perché abbiamo invitato in Italia il Brasile e il suo presidente Lula. Non ho capito, invece, la strumentalità delle polemiche della presenza in Libia, per fortuna immediatamente rientrate».
Ma intanto le proteste non si fermano. I senatori radicali Donatella Poretti e Marco Perduca, eletti nelle liste del Pd, in una nota affermano che «l’annunciata partecipazione della Pattuglia Acrobatica Militare anche domani (Oggi per chi legge, ndr) quando il presidente Berlusconi sarà a Tripoli non diminuisce di una virgola la critica all’utilizzo delle Frecce tricolori per onorare le ralazioni del nostro paese col regime del dittatore Gheddafi. Resta tutta l’inopportunità del magnificare in pompa magna l’accordo con qualcuno che è al potere da 40 perchè elimina fisicamente la dissidenza e che lucra sul traffico di essere umani».
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