«La Regione ripristini le griglie al parco di Piuma»

«Nella politica di tagli indiscriminati che la Regione continua a fare a danno della nostra città, questa volta la governatrice Serracchiani “limita” ai cittadini goriziani di poter fare un picnic...
Bumbaca Gorizia Parco Piuma
Bumbaca Gorizia Parco Piuma

«Nella politica di tagli indiscriminati che la Regione continua a fare a danno della nostra città, questa volta la governatrice Serracchiani “limita” ai cittadini goriziani di poter fare un picnic con grigliata annessa all’aria aperta nella bellissima location del parco di Piuma di Gorizia». E’ la denuncia del consigliere comunale di Forza Italia Francesco Piscopo.

«Nel parco, di proprietà della Regione, c’è un’area verde attrezzata per il ristoro con griglie all’aperto, dove nelle belle giornate le famiglie goriziane e i turisti, che arrivano a visitare la nostra città, possono fermarsi a trascorrere qualche ora di relax. La triste sorpresa, purtroppo, è che in questa pseudo area attrezzata, su dieci griglie presenti, esclusivamente due sono utilizzabili, mentre le restanti otto sono fuori uso». Come indicato da Piscopo, «purtroppo, questa problematica è stata più volte segnalata dal Comune di Gorizia alla Regione, ricevendo quale risposta dall’interlocutore che non vi sono fondi per ripristinare quest’area verde. Rimango basito da tale situazione - continua l’esponente azzurro -, in quanto a conti fatti con poche migliaia di euro si potrebbero rimettere in sesto le griglie danneggiate, con il paradosso che si spendano 46 milioni di euro per l’accoglienza dei profughi e non ci siano pochi spiccioli per investire in una delle bellezze turistiche della nostra città». Piscopo poi lancia un appello alla Regione «affinché possa intervenire a ripristinare tale area, anche perché nel sito regionale per la promozione del Turismo in Fvg, esiste una pagina “dedicata” dove si fa espressamente richiamo a questo spazio attrezzato. Concludo affermando che, nel prossimo consiglio comunale, presenterò un’interrogazione ad hoc».

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