La Regione ha deciso sulla Rsa: «Consorzio Blu attivi il servizio»

I sindacati perplessi: la coop doveva già prendere servizio prima a luglio e poi a ottobre I dirigenti emiliani: «Trieste non ha recepito la norma sull’assunzione del personale»
Chiara Benotti

sacile

Colpo di scena sull’appalto congelato da mesi per la gestione del reparto Rsa nel presidio ospedaliero: l’agenzia regionale Arcs ha chiesto alla cooperativa Consorzio Blu di prendere servizio il 1º giugno 2022.

«L’Arcs ci sorprende: aveva annunciato, insieme con l’Azienda sanitaria di scorrere la graduatoria dell’appalto per trovare un gestore alternativo alla cooperativa Consorzio Blu». Alessandra Bellia sindacalista Uil Fpl è chiara. «I conti non tornano in questa vicenda – aggiunge – e sull’aggiudicazione della gara da oltre 28 milioni. L’aggiudicazione a Consorzio Blu prevedeva la gestione del reparto dal 1º luglio 2021, poi slittata alla chiusura il 1º ottobre».

Il reparto Rsa in via Ettoreo ha riaperto il 15 novembre: sette pazienti in media e personale sanitario interno dell’Asfo con alcuni operatori della cooperativa Arkesis.

«Chiediamo di salvaguardare i diritti di 64 mila utenti nel Distretto sanitario ovest, di riaprire Rsa a Pordenone – incalza Bellia – e di riassumere gli operatori sociosanitari licenziati. Saremo in piazza a Sacile in sit-in con il Comitato No tagli il 13 gennaio».

La richiesta dell’agenzia regionale Arcs a Consorzio Blu è partita prima di Natale. «Consorzio Blu manifesti entro il 3 gennaio 2022 – dice la lettera di proposta Arcs – l’ventuale disponibilità a prendere servizio nelle Rsa di Sacile e Pordenone, con i termini previsti dagli atti di gara, e nella Rsa di Roveredo in Piano il 1º giugno 2022». La risposta di Consorzio Blu mette alle strette la Regione sulla norma per reclutare personale infermieristico specializzato all’estero. «È mutato il contesto normativo determinato dalla grave carenza del personale sanitario e sociosanitario registrata su tutto il territorio nazionale a causa dell’emergenza Covid – rispondeo Consorzio Blu –. Precisiamo l’attuale quadro giuridico che disciplina il riconoscimento dei titoli abilitanti la professione infermieristica conseguiti nei paesi extraeuropei. Non emerge il formale e effettivo recepimento da parte della Regione della normativa nazionale, intervenuta in merito».

Secondo la cooperativa di Reggio Emilia manca un atto regionale di recepimento della normativa nazionale sull’esercizio, sino al 31 dicembre 2022, delle qualifiche professionali sanitarie e qualifica di operatore sociosanitario conseguite all’estero.

«La Regione autorizzi il Consorzio Blu a assumere professionisti che abbiano conseguito il relativo titolo abilitativo all’estero, senza attenderne il riconoscimento in ambito nazionale – sottolinea la cooperativa –. Si provvederà tempestivamente a prendere servizio presso le Rsa di Sacile, Pordenone e Roveredo in Piano dall’inizio di giugno.

Secondo Consorzio Blu «un incontro tra la parti sarà organizzato a breve». —



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto