La provocazione: «Internet veloce? La soluzione c’è, ma la Regione non ci dà ascolto»

TOLMEZZO. La soluzione per portare Internet veloce nelle case dei carnici(e non solo) c’è: è il progetto europeo RuNe, ma la Regione lo snobba e si è bloccato.
Lo denuncia, intervenendo sul dibattito innescato dai dati demografici 2015 sulla Carnia e dal gap digitale della montagna, Michele Petrazzo, vicepresidente e direttore tecnico di InAsset, società di telecomunicazioni del Fvg (nata dall’idea dell’imprenditore carnico Roberto Cella, che ne è il presidente), che eroga servizi a circa il 70% delle top 100 di fatturato in Fvg e ha il datacenter, uno dei più importanti nazionali, a Pasian di Prato. Petrazzo è responsabile per l’Italia del progetto RuNe, che ha partnership pubblico-privata e coinvolge pure Slovenia e Croazia.
Fa notare come il sito web dello Stato sulla banda ultralarga indichi come nel 2020 solo il 32,3% dell’intero Fvg sarà coperto con una banda di 100Mbps. Ben il 67,7% non lo sarà e la Carnia cade in toto in questa fascia.
Il progetto RuNe, per Petrazzo «è la prima e unica soluzione transfrontaliera europea di banda larga Ftth (porta i 100 Mbps nelle case) per la copertura del 100% delle zone rurali, presentata e pre-approvata dalla Commissione Europea».
Non si sostituisce al progetto Ermes, ma dà risposte nelle aree dove Stato e Regione non hanno previsto i 100Mbps. Ha la consulenza esterna della Banca mondiale per garantire la correttezza dell’operazione e impone tempi certi: 6 mesi per la progettazione e 24 per la realizzazione.
Ma, segnala Petrazzo, la Regione «non vuole collaborare con noi. La Banca mondiale sta continuando il progetto solo in Slovenia e Croazia. InAsset ha sempre partecipato e risposto positivamente alle richieste ai bandi di assegnazione di fibra ottica Ermes, precisando però che Ermes non porterà la banda nelle case, ma solo la fibra ottica negli edifici comunali. I cittadini saranno serviti dalle società private che sfrutteranno le fibre di Ermes. Nel 2015 InAsset è stata incaricata di promuovere il progetto RuNe per coprire tutte le zone a fallimento di mercato del Fvg, dove cioè nessun operatore o lo Stato con il piano Bul porterà la banda larga. La Regione, più volte interpellata, ci ha rimandato al Mise e il Mise in Regione. L’assessore Santoro sulla stampa ha parlato di mancata formalizzazione del progetto RuNe da parte degli investitori privati, quando sono mesi che contattiamo e informiamo enti e addetti ai lavori, ma Santoro neanche ci risponde».
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