La protesta dei genitori in Consiglio: doposcuola scadente, pochi educatori

L’assessore Battaglia respinge tutte le critiche. Ma l’opposizione rincara la dose: situazione critica 
Udine 29 novembre 2019 Consiglio comunale ©Foto Petrussi
Udine 29 novembre 2019 Consiglio comunale ©Foto Petrussi



Per una cinquantina di genitori che hanno assistito ieri al consiglio comunale il doposcuola continua a non funzionare come dovrebbe. Perché «il numero degli educatori non è adeguato e gli stessi vengono continuamente cambiati così i bambini non fanno i compiti e si ritrovano spesso a giocare senza un adeguato controllo». Insomma «la situazione è critica - hanno osservato Laura e Letizia, due mamme che hanno i figli alla Pascoli - ma il Comune continua a ripetere che va tutto bene mentre la qualità del servizio dall’anno scorso è peggiorata in modo netto». Tutte accuse di cui in aula si è fatto portavoce il consigliere, ed ex assessore, Federico Pirone, capogruppo di Progetto Innovare: «I problemi ci sono e non sono stati risolti come testimoniano anche le 300 firme raccolte dai genitori. Non puntiamo il dito contro le cooperative, ma chiediamo al Comune di intervenire per farsi carico di un disagio reale, testimoniato dalla presenza di molti genitori qui a Palazzo D’Aronco».

Dove gli animi si sono scaldati tra fischi e proteste quando l’assessore all’Istruzione Asia Battaglia ha sottolineato che in realtà «le firme sono 280 e che solo 100 sono di genitori che hanno i figli iscritti al doposcuola, il che significa - ha argomentato - che almeno 180 firme sono pretestuose». La risposta silenziosa dei genitori - richiamati dal presidente del consiglio Enrico Berti che ha ricordato come siano vietati fischi e schiamazzi - è arrivata con alcuni cartelloni esposti in aula: «Sì doposcuola, no baby parking», «Una vera battaglia per la scuola» e «No bambini di serie b», pure quelli però proibiti dal regolamento e subito rimossi.

L’assessore ha poi respinto al mittente tutte le accuse: «Ci sono stati cinque giorni di ritardo, ma ci siamo subito adoperati per risolvere tutti i problemi e adesso il servizio è garantito e non ci sarà alcuna interruzione. Nei giorni scorsi il servizio è stato aggiudicato alla ditta “La cordata inclusione e cittadinanza attiva cooperativa sociale onlus” che inizierà a partire dal 7 gennaio del prossimo anno. Ai genitori che frequentano le scuole del lotto 1 verrà applicato uno sconto per i giorni di ritardo nell’avvio del servizio. Ma voglio ricordare che stiamo parlando di un servizio che prevede una scontistica a seconda delle fasce Isee e che le rette coprono soltanto un terzo del costo. La maggior parte delle famiglie pagano un euro all’ora. Inoltre voglio sottolineare che nella maggior parte delle scuole tutto funziona bene e ho ricevuto molti apprezzamenti. Dopo le segnalazioni di disservizi abbiamo fatto controlli mirati e abbiamo appurato che il rapporto numerico tra educatori e studenti viene rispettato e, anzi, in alcuni casi il numero è anche in eccesso. Inoltre molti educatori sono esperti anche se è inevitabile che qualcuno quando viene chiamato per insegnare a scuola lasci l’incarico». Insomma per l’assessore i pochi problemi che si sono verificati sono già stati tutti risolti.

Ma per Pirone la realtà è un’altra: «Fossero anche solo cento firme sarebbero più del doppio dei voti presi dall’assessore che dovrebbe rispettare i genitori che denunciano un disagio e avere l’umiltà di ascoltare. La verità è che avete cambiato i criteri del bando premiando l’offerta economica invece di quella relativa alla qualità dell’offerta e questi sono i risultati quindi è lei assessore a essere politicamente impreparata». —



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