«La procreazione assistita lascerà Sacile»
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Il reparto di procreazione medicalmente assistita (Pma) via da Sacile? Il Comitato No tagli alla sanità dà voce alle indiscrezioni. «Trasloco per il reparto Pma a Udine o Trieste nel 2021 – dice in avanti di Gianfranco Zuzzi attivista del comitato No tagli –. A Pordenone ne sono al corrente molti medici».
L’Aziensa sanitaria interpellata ieri sul caso ha smentito in modo categorico l’ipotesi di un trasferimento e chiusura del reparto Pma in via Ettoreo.
Ma a Sacile le voci si rincorrono: su quel milione di euro investito dalla Regione e dall’Asfo nel padiglione Meneghini: il reparto Pma è stato inaugurato in dicembre 2019. «Pma dalla vita troppo breve a Sacile – continuato Zuzzi, ex consigliere comunale –. È noto che il primario Francesco Tomei andrà in pensione a settembre e questo aprirà la strada al trasferimento del reparto di procreazione medicalmente assistita».
Il reparto è un asse del Modello Sacile 2.0 varato dall’ex primario Giorgio Siro Carniello nel 2015: per il Comitato No tagli sarebbe stato meglio riaprire con un milione di euro il pronto soccorso su 24 ore. Oppure il reparto di medicina per 64 mila utenti della sanità nel Distretto Ovest, ma il reparto Pma dà lustro ai servizi sanitari sacilesi. «È frutto dell’investimento di danaro pubblico pari a un milione di euro – ricorda l’Ada, l’associazione anziani –. Il Modello Sacile 2.0 va in mille pezzi, anche se è allineato alla legge di riforma sanitaria regionale».
Il terzo piano del padiglione Meneghini è stato rimesso a nuovo in tre anni di cantiere. «A Sacile la Pma è sganciata dalle altre strutture sanitarie – conferma Zuzzi – come chirurgia e rianimazione. Il trasferimento del reparto rientra in una logica dei tagli alle spese che non guarda in faccia i diritti dei cittadini in un’area vasta che conta sette comuni e 64 mila utenti».
Il reparto è stato inaugurato dall’assessore regionale alla sanità Riccardo Riccardi prima del Natale 2019: in tutto 900 metri quadri in cui lavorano 18 persone, coordinate dal primario Francesco Tomei. «Un risultato frutto di scelte coraggiose ispirate da un modello di cultura della salute che dà risposta ai bisogni dei cittadini – avevano sottolineato Riccardi e il sindaco Carlo Spagnol –. In un territorio che accoglie le istanze delle generazioni future».
Il reparto al secondo piano del padiglione Meneghini in via Ettoreo è un’eccellenza di livello nazionale: ha l’obiettivo di offrire un servizio procreativo per un’area vasta di utenti friulani e veneti. Il nucleo iniziale dell’attuale Pma ha mosso i primi passi nel 1995 a Pordenone: con una costante crescita di prestazioni e qualità il reparto ha conteggiato oltre 700 cicli nel 2018 e la possibilità di procedere a diagnosi pre-impianto per evidenziare eventuali patologie genetiche nei futuri genitori. —
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