«La procedura è diversa se il paziente è in pericolo di vita»
«Sono cose che possono capitare, ma se vi è il pericolo di vita per il paziente possiamo ricorrere a procedure straordinarie, tipo allertare mezzi di soccorso di altre zone». Vincenzo Mione (nella foto), responsabile del servizio di emergenza dell’Azienda ospedaliera di Pordenone, ha sintetizzato così l’episodio di mercoledì scorso quando un veivolo del 118 in volo su Erto e Casso è rientrato a Tolmezzo nel cuore dell’operazione per carenza di carburante. «L’infortunato non era grave né sussistevano condizioni di particolare necessità che non consentissero un rinvio di qualche decina di minuti del ricovero – ha commentato Mione dopo la segnalazione del sindaco Fernando Carrara –. È ovvio che di fronte a codici rossi possiamo chiedere l’ausilio delle squadre territorialmente più vicine. Nel caso della Val Vajont, se fosse stato vitale avremmo dirottato la chiamata sui veivoli disponibili nel Bellunese. Certamente se in futuro vi saranno nuove disposizioni interregionali saremo ben lieti di organizzare diversamente gli interventi di soccorso». Mione ha anche approfittato dell’occasione per ricordare l’importante appuntamento di martedì mattina quando la sala operativa del 118 di Pordenone verrà definitivamente chiusa. Insieme a quella della Destra Tagliamento, sarà soppressa la sede di Trieste. Da quel momento le telefonate saranno gestite dalla centrale unica di Palmanova, già operativa da qualche giorno per le province di Udine e Gorizia. È mutato anche il numero da contattare, ovvero bisognerà fare riferimento al 112 che ora assorbe i vecchi 113, 115 e appunto 118. «Resterà comunque di competenza di altri l’apparato degli elicotteri, nel senso che noi li attiviamo a chiamata, ma poi protocolli di volo, squadre da dislocare e personale da inviare sul posto non dipendono da Palmanova».
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