La Pro loco si difende: pochi fondi, meno eventi

Il sodalizio di Tolmezzo è finito sotto attacco per aver abbandonato alcune iniziative Il presidente replica: costretti a rinunciare alle manifestazioni che non si sostengono
Di Tanja Ariis
Tolmezzo 25 aprile 2010. Festa dei fiori. Telefoto Copyright / Foto Agency Anteprima Udine
Tolmezzo 25 aprile 2010. Festa dei fiori. Telefoto Copyright / Foto Agency Anteprima Udine

TOLMEZZO. «Organizziamo meno eventi perché sono calati in questi anni i trasferimenti nei nostri confronti. Siccome non vogliamo creare buchi, dobbiamo fare delle scelte». A intervenire è Roberto Zamolo, presidente della Nuova Pro loco Tolmezzo. Il sodalizio è oggetto negli ultimi tempi di critiche in città per aver ridotto il proprio calendario di eventi: da due anni non organizza più la festa di Capodanno, fatta da un’altra associazione, e quest’anno né la storica festa del Borgat, organizzata da un comitato spontaneo di esercenti, né la festa del 3 aprile, che salta. Zamolo lo dice a chiare lettere: «Già con l’amministrazione comunale precedente, dai 25 mila euro di trasferimenti alla Pro loco siamo scesi a 10 mila. Riceviamo un minimo vitale per tenere in piedi la Pro loco e quindi dobbiamo abbandonare gli eventi che non si sostengono». Alla Pro loco in città si rimprovera che, proprio perché la coperta è corta, i concerti, su cui il sodalizio punta, escluderebbero altri eventi a cui i tolmezzini tengono. «Si vuole dare - obietta Zamolo che ha annunciato che il 2017 sarà il suo ultimo mandato da presidente - una risposta culturale di un certo tipo. Ai concerti abbiamo il sold out. Abbiamo sempre portato nomi di un certo livello: il 29 aprile avremo Finardi». Zamolo smentisce chi sostiene che nel 2016 i 10 mila euro dati dalla Regione per valorizzare la tradizione della storica festa del Borgat siano stati spesi per il concerto gratuito in Prà Castello:«I 10 mila euro sono andati tutti - assicura - per la rievocazione storica (costumi e altro)». La Pro loco non organizza più il Borgat «perché oramai - afferma - non fa più presa quel tipo di presentazione. Il Borgat non attira in città tante persone e così non si riesce ad ammortizzare la spesa». Sui concerti ribatte: ci sono quelli a pagamento, come quello di Finardi, e «quelli a ingresso gratuito, dove facciamo rientrare la spesa con sponsor, donazioni, attività collaterali, partner. Comunque non è che non organizziamo eventi: il 30 aprile “Tolmezzo in fiore”, poi 5-6 mostre di pittura, ci sarà la Festa della Mela, saremo nell’organizzazione de Il Filo dei Sapori, avremo un grande evento di cabaret a ottobre, faremo varie iniziative in estate (concerto di spessore a luglio in Prà Castello e un evento in memoria di Ferigo), ci sono il mercato contadino, gli eventi natalizi. Siamo già superimpegnati così. Si cerca di fare meno eventi, ma ben fatti cercando anche collaborazioni e sponsor. Tolmezzo è abbastanza vivace grazie anche ad altre associazioni. Ben venga il comitato che organizza quest’anno la festa del Borgat e con il quale stiamo lavorando per Tolmezzo in fiore».

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