La Porta santa resta nella chiesa di Bibione

Sarà aperta tutti gli anni in agosto per la festa del perdono. La “spiaggia dei pordenonesi” ponte tra friulani e veneti
LAZZARINI FGAVAGNIN BIBIONE CHIESA S.M. ASSUNTA APERTA LA NOTTE
LAZZARINI FGAVAGNIN BIBIONE CHIESA S.M. ASSUNTA APERTA LA NOTTE

Il desiderio del vescovo Giuseppe Pellegrini era di lasciare un «segno di misericordia corporale»: si è concretizzato nell’apertura della nuova missione diocesana in Mozambico, pioniere don Lorenzo Barro, già rettore del seminario e parroco di Aviano. «Mancava un’opera spirituale, segno del giubileo: ecco l’idea - che ora è diventata realtà - di istituire una festa annuale del perdono laddove maggiormente si ritrovano pellegrini, Bibione». Il decreto della Santa Sede, firmato il 14 luglio dal cardinale penitenziere maggiore Mauro Piacenza, è arrivato in questi giorni, nella parrocchia della località balneare “dei pordenonesi”. A darne l’annuncio, su incarico del vescovo, è stato il parroco don Andrea Vena: «La “perdonanza bibionese”, con l’indulgenza plenaria, è concessa dal primo al 16 agosto di ogni anno». Che cosa significa? «Che ogni anno il primo agosto – dice il parroco, pealtro nominato a suo tempo “missionario della misericordia” per l’anno giubilare – si aprirà l’unica porta santa in diocesi della chiesa parrocchiale, che si chiuderà il 16 notte».

Il vescovo e il parroco avevano inoltrato domanda alla Santa Sede di istituire la perdonanza il 13 maggio. «Con il fine di promuovere la fede nei fedeli cristiani e la salvezza delle anime – recita il decreto – valutata con attenzione la richiesta, come dono della Misericordia del Signore, alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e orazione secondo le intenzioni del Romano Pontefice) concede ed attribuisce l’indulgenza plenaria con la remissione di tutti i peccati, che sarà possibile essere ottenuta da tutti i fedeli che, in spirito di vera penitenza e sospinti dalla carità, per tutta la durata della Perdonanza di Bibione dal primo al 16 di agosto di ogni anno, visiteranno come pellegrini la chiesa parrocchiale di Bibione, dedicata a Santa Maria Assunta, e lì con devozione avranno partecipato a una qualsiasi sacra funzione, o perlomeno avranno sostato per un adeguato spazio di tempo in riflessioni di pietà».

Il decreto prosegue autorizzando a beneficiare dell’indulgenza coloro che, ammalati o anziani, non possono recarsi nella chiesa, «se mossi da una sincera rinuncia al peccato e con l’intenzione di osservare le tre consuete condizioni». La Santa Sede chiede al parroco, infine, di “impegnarsi”, in quei giorni, nella confessione di quanti lo chiederanno e nell’eucarestia. Quella di Bibione sarà l’unica chiesa giubilare “permanente”, nella diocesi di Concordia-Pordenone. Indicata in quanto meta dei turisti prodenonesi e “ponte” tra le realtà friulana e veneta della diocesi.

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