La nuova scuola non basta, così il tempo pieno fa i bagagli

SESTO AL REGHENA. È stata inaugurata nel 2012, ma già non riesce più a contenere gli alunni. È la scuola elementare Cicuto di Bagnarola costata 3,3 milioni di euro, dalla quale si intendono spostare le classi a tempo pieno alla media della frazione, a poche centinaia di metri, con nuovi investimenti da parte del Comune.
Ieri una cinquantina di genitori si sono riuniti nell’auditorium delle medie per ascoltare le ragioni dell’amministrazione comunale, che ha trovato l’appoggio della dirigenza dell’istituto comprensivo. La Cicuto oggi comprende 6 classi a tempo ordinario e 3 a tempo pieno.
Due aule sono utilizzate per la cucina. Il prossimo anno si saranno 7 classi a tempo normale e 4 a tempo pieno: considerando che la capienza massima è di 11 aule, ma servono anche cucina e aule speciali, si passerà il limite di saturazione dell’edificio.
Il sindaco, Marcello Del Zotto, ha premesso che la causa è un incremento demografico. Non resta che uno spostamento: altre soluzioni vagliate sono scartate o perché troppo onerose o inadeguate.
«Alle medie – ha osservato – sarà possibile dedicare il primo piano alle quattro classi a tempo pieno, riservando il piano terra alle medie, senza inficiare la didattica di entrambi, come già sperimentato nel periodo transitorio di costruzione del nuovo plesso tra il 2009 e 2011».
Al primo piano saranno allestite mensa e aula informatica: spesa, intorno ai 40 mila euro. Qualche genitore ha sollevato perplessità. Tra essi, una furiosa Daniela Duz, che non ha puntato il dito tanto contro la soluzione individuata, quanto ha trovato «ingiusto e paradossale che a neppure tre anni dall’inaugurazione della Cicuto metà popolazione scolastica sia costretta a migrare. Quando fu presentato il progetto, venne chiesto se si era tenuto conto del tempo pieno, che non ha colpe della situazione che si è venuta a creare: è invece un’opportunità. La colpa è di chi non ha effettuato una seria programmazione».
Del Zotto ha rimarcato che «le responsabilità non sono ascrivibili a questa amministrazione, ma a scelte passate».
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