La musica per integrare grandi e piccoli e superare le barriere della disabilità

Quale forma di inclusione migliore della musica? Suonare fa infatti emergere un’inclusione totalmente spontanea che quotidianamente, nel mondo di tutti i giorni, fatica a manifestarsi. Un’orchestra, nel suo piccolo, è proprio una società in scala ridotta in cui ognuno può fare la sua parte.
Dai docenti della scuola di musica Ritmea di Udine è stato creato il progetto Ami, Attività musicale inclusiva, che vuole sostenere e promuovere i processi di apprendimento ed integrazione con azioni didattiche sperimentali a favore di bambini, ragazzi ed adulti con disabilità.
L’inclusione sociale attraverso la musica dimostra come essa sia un contesto educativo di integrazione sociale unico. L’obbiettivo principale, è quello di costituire la prima orchestra sinfonica inclusiva del Friuli Venezia Giulia.
«Noi vogliamo dimostrare come la formazione musicale supporti bambini, ragazzi ed adulti con fragilità fisiche e psichiche. Riteniamo che il linguaggio musicale sia uno strumento potente ed universale a beneficio di tutti con un potenziale di inclusione sociale ancora inespresso in particolare da rivolgere al mondo della disabilità - ci spiega la direttrice Antonella Rigo. I partecipanti riacquistano dignità perché vengono a fare qualcosa di costruttivo, a suonare in un contesto orchestrale le grandi musiche classiche».
Al liceo Stellini di Udine tre ragazzi hanno accolto con entusiasmo la proposta di aderire al progetto, nell’ambito di attività di pcto, l’ex alternanza scuola-lavoro. La collaborazione di ragazzi giovani è stata assai preziosa perché molti allievi del corso sono adolescenti con disabilità che spesso non hanno occasione di relazionarsi ed interagire con ragazzi senza difficoltà. «Abbiamo preso parte attiva affiancando ed aiutando i ragazzi contribuendo a creare spirito di gruppo in un ambiente stimolante e partecipativo e nel contempo imparando tramite il service learning, il servizio alla comunità. Non è sempre stato facile comunicare con i nostri compagni, ma siamo riusciti ad organizzare il concerto finale a cui tutti, ma proprio tutti hanno dato il proprio contributo». —
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