La mostra delle mele antiche richiama tremila visitatori

MEDUNO
Sono stati tremila i visitatori alla mostra itinerante di pomi autoctoni, ospitata al palazzo Colossis di Meduno e che ha visto in regia il sodalizio Amatori delle mele antiche. Presenze da tutta le regione, Trieste compresa nonostante la Barcolana, e pure dal Veneto. Tanti sono arrivati a bordo del treno storico.
«Numeri importanti e un’edizione di successo – ha commentato la presidente dell’associazione Giuliana Teja –. Due nostre hostess hanno accompagnato i visitatori a bordo del treno storico, nella tratta da Sacile a Meduno. Durante il viaggio hanno illustrato le iniziative che mettiamo in campo e varietà e peculiarità delle mele autoctone». Molto apprezzati i tour storico-culturali nei luoghi significativi del piccolo comune montano: a gestirli è stata Carla Sacchi del circolo culturale Tiziana Marsiglio. «Per quanto riguarda l’intrattenimento, per la prima volta abbiamo sperimentato l’alternarsi di balletti folcloristici, proposti dal gruppo Artugna di Budoia, e di canzoni curate dal coro polifonico di Maniago – ha aggiunto Teja –. Anche questa iniziativa è stata gradita. I nostri stand, come gli altri dedicati all’enogastronomia e curati dalla Pro loco, sono andati alla grande: abbiamo venduto migliaia di frittelle». Non sono mancate le prove d’innesto, le dimostrazioni di arti e mestieri e la possibilità di visitare la mostra “Una casa è una casa” di Italo Zannier. «L’esposizione di mele antiche quest’anno era più ricca del solito – ha concluso la presidente –: un centinaio di varietà, selezionate e raggruppate con tanto di scheda pomologica». Il prossimo anno appuntamento ad Andreis e nel 2020 a Frisanco. —
G.S.
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