La moglie di Cristian Rossi: "Avevamo costruito un amore speciale, oltre ogni distanza"

La strage di Dacca, Stefania Collavin rompe il silenzio e ricorda il marito. Venerdì a Feletto i funerali officiati da monsignor Mazzocato

UDINE. «Il nostro è stato un amore veramente speciale». Dopo giorni di silenzio Stefania Collavin, la moglie di Cristian Rossi, trova la forza di parlare e ricordare.

Racconta i primi anni della storia con Cristian e la voce si spezza ripercorrendo quel «rapporto costruito con sacrificio, anche se la distanza non impediva a Cristian di esserci sempre vicino, ci sentivamo cinque volte al giorno».

Da Roma è rientrata in Friuli – accompagnata dal cognato, e dalle tre sorelle di Cristian, Daniela, Cristina e Gabriella – dopo aver raggiunto martedì la Capitale per accogliere il feretro di rientro dal Bangladesh, insieme agli altri otto connazionali uccisi a Dacca.

Dopo qualche ora, nella notte, anche il carro funebre con la salma dell’imprenditore friulano di 47 anni, padre di due gemelline, è arrivato in Friuli. Venerdì 8 luglio, alle 17, saranno celebrati i funerali nella chiesa di Sant’Antonio Abate, a Feletto.

Dalle 10 sarà allestita la camera ardente nel palazzo comunale di piazza Indipendenza, che sarà aperta dalle 12.30 alle 16.30 a quanti i vorranno salutare Cristian Rossi.

«La nostra è stata una storia d’amore importante e molto speciale – riallaccia i fili della memoria Stefania –: quando ci siamo conosciuti stava molto tempo lontano perché era sempre presente in Bangladesh.

Poi, con il tempo, mano a mano si è fermato un po’ di più a casa fino a quando ci siamo sposati e abbiamo cominciato la nostra vita assieme a Feletto. Quando sono arrivate le bambine, Cristian è stato sempre più vicino alla sua nuova famiglia».

Cristian aveva lasciato il Friuli a 28 anni per andare a vivere in Bangladesh dove acquistava capi per Bernardi, fino a 5 anni fa, quando si è sposato con Stefania Collavin e poi i due, insieme alle gemelline, si erano trasferiti nella villetta a schiera di Feletto.

Stefania è in auto mentre parla. Si sta lasciando alle spalle la terribile esperienza romana. La mancanza di Cristian si fa sentire come un ferro arroventato. Un dolore sordo, profondo, crudo. Un dolore che nessuno può capire.

Ma la forza di moglie e madre, consente a Stefania di vincerlo per un attimo, ripensando a un «rapporto d’amore costruito con sacrificio negli anni. Nonostante la distanza, la sua era una presenza sempre costante – spiega Stefania –. I chilometri fra Udine e Dacca non esistevano grazie alla tecnologia e lo sentivo tramite internet o al telefono cinque volte al giorno. Sempre.

Era molto presente. Per me e per le bimbe. Ha sempre passato molto tempo assieme alle gemelle. È stato veramente un amore speciale, un grande amore sia da parte di Cristian nei miei confronti, sia da parte mia nei suoi».

Le immagini della fiaccolata di martedì a Feletto sono rimbalzate fino a Roma. E Stefania si premura di assicurarsi che il suo personale «grazie» arrivi alla comunità: «Grazie per tutto quanto avete fatto in questi giorni perché l’affetto che state dimostrando mi sostiene molto».

Anche le sorelle di Cristian, Daniela, Cristina e Gabriella, si associano: «È assolutamente doveroso ringraziare tutti per quanto stanno facendo – dice Cristina Rossi –. A Roma ci sono state mandate foto e video, una partecipazione commovente».

Venerdì sarà il giorno dei funerali. Il Friuli sarà nel lutto, con bandiere a mezz’asta in molti comuni. E alle 17 l’arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, officerà le esequie nella chiesa di Sant’Antonio, in piazza Libertà a Feletto.

La stessa chiesa in cui tre anni fa le gemelline furono battezzate da don Riccardo Leschiutta. Dopo la cerimonia la salma sarà trasportata nel cimitero di Reana del Rojale, paese d’origine di Cristian Rossi, dove risiede ancora il papà Francesco, 89 anni.

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