La maxi-truffa del Nord-Est, le vittime in assemblea: «Vogliamo riavere i nostri soldi»

La colossale truffa di Venice Investment e il fantasma di Fabio Gaiatto che aleggia nella sala dell’hotel Alla Botte di Portogruaro, ieri sera in occasione dell’incontro organizzato dal Codacons.
Avvocati e consulenti in prima fila, ma soltanto pochi truffati che si schermiscono nella piccola sala convegni, una ventina di persone in tutto. Perché uscire allo scoperto è difficile, sfogare la propria rabbia vuole dire esporsi al pubblico e al pettegolezzo della gente. Più di 3 mila truffati in tutta Italia, 72 milioni di euro di investimenti andati in fumo. Sono le cifre di questa voragine finanziaria. Investimenti all’estero svaniti nel nulla e il 44enne accusato di essere al vertice della maxi-truffa ancora in carcere. «Ci resti», dice una donna di mezza età che ha organizzato le prime riunioni in casa sua a Portogruaro, «dai domiciliari quello scappa via in barca».
Germano Spironello, pensionato di Concordia, non ha paura di esporsi: «Ho dato la prima tranche nel 2016, 10 mila euro, mediante bonifico a una società estera di Gaiatto perché li investisse nel Forex. Poi altri 10 mila e infine 6 mila. Ne ho ricevuti indietro solamente 12 mila, sui quali ho dovuto pagare anche le tasse perché era un investimento effettuato in Slovenia».
Spironello è uno dei 300 assistiti dall’avvocato Luca Pavanetto che lotta per recuperare oltre 4 milioni di euro a favore di quanti si sono rivolti a lui. «L’ipotesi accusatoria – spiega il legale di San Donà –, su cui ha ottimamente lavorato la Procura di Pordenone, è quella del vincolo associativo di un vero e proprio programma criminoso e di una struttura preordinata per riuscire a captare il denaro a persone completamente ignare dei meccanismi di investimento finanziario. Risulta che dei 72 milioni di euro raccolti fraudolentemente sia stato effettivamente investito nel Forex non più di un milione. Le altre somme sono state destinate a investimenti personali, non certo quelli promessi ai clienti».
«Risultano circa 3 mila contratti – aggiunge –, ovvero investitori, per una raccolta complessiva di 72 milioni, di cui 5 milioni sono andati a coloro che presentavano gli investitori a Gaiatto, mentre 28 milioni risultano distribuiti ai primi investitori. Il mio consiglio è che tutti facciano querela perché bisogna avere fiducia nell’operato della Procura. Noi li aspettiamo». Carlo Mazzichi, consulente d’azienda di Monfalcone, ha una compagna romena che ha venduto un appartamento per investire in Forex. 30 mila euro persi.
«Sono stato punto nell’orgoglio e mi sono rimboccato le maniche da settembre 2017 per il recupero. Ho ricostruito l’organigramma di società americane, croate e inglesi e fatto le pulci al contratto di Gaiatto e della compagna Romani. L’ultima società è dei primi mesi del 2018, la Venice Invest and Consulting Group, società di persone. Fa la vittima, il commerciale e il bugiardo, ma gli inquirenti se ne sono accorti. I collaboratori sono una quindicina. Hanno avuto sino a 450 mila euro».
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