La maturità al pianoforte: "L’Italia si salva con l’arte"

Al Bertoni di Udine Matteo Bevilacqua ha eseguito un brano di Beethoven durante l’orale. «La musica è una scelta di vita e un’opportunità da sfruttare per il nostro Paese»
Udine 01 luglio 2016 Istituto Bertone. Esame di Maturita' di Matteo Bevilacqua. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine 01 luglio 2016 Istituto Bertone. Esame di Maturita' di Matteo Bevilacqua. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

UDINE. «La musica è una scelta di vita e, per quanto mi riguarda, una responsabilità sociale nei confronti del mio Paese. Per salvare l’Italia servono arte e cultura: ne abbiamo tanta, ma non la sappiamo sfruttare».

Matteo Bevilacqua, maturando al liceo scientifico Bertoni, ha solo 18 anni ma le idee sul futuro sono chiare. A partire dalla musica, che rappresenta la sua strada per il futuro, a tal punto da proporre alla commissione di esporre la propria tesina anche attraverso la Sonata 111 di Beethoven, eseguita in sede d’esame dopo una breve esposizione orale dell’argomento a piacere.

Una decina di minuti, in cui è riuscito ad esprimere e trasmettere la sua passione per il pianoforte. Terminate le prove scritte , per Matteo ieri è stata la volta del colloquio orale: camicia bianca, pantalone nero e il vezzo di un paio di calzini con la tastiera del pianoforte, «per scaramanzia», commenta. Il giovane musicista udinese ha atteso il proprio turno senza farsi prendere dall’ansia, smorzando la tensione nel racconto di come viene visto, oggi, il mondo della musica attraverso lo sguardo di un ragazzo.

Studente al 10º anno di pianoforte al conservatorio Tomadini, Matteo tra qualche mese si laureerà ed è pronto per partire per Castelfranco Veneto, dove per due anni si dedicherà allo studio del pianoforte con un docente. Con la tesina dal titolo “L’indispensabilità dell’arte e della scienza in un rapporto equilibrato”, un confronto tra due ricerche di senso, Matteo, come ha spiegato anche davanti ai docenti durante la discussione, vuole «esprimere il disagio per una società che sempre di più toglie la componente artistica dalla quotidianità, riponendo invece la fede in strumenti di tipo scientifico» e la Sonata del musicista tedesco rappresenta «il percorso dell’umanità alla ricerca della felicità, specchio e modello che la vita umana non è declinabile a una semplice formula».

Dalla “Repubblica di Fiume” all’estetismo, attraverso i suoi principali esponenti, Gabriele D’Annunzio e il dandy Oscar Wilde, il lavoro dello studente ha analizzato alcuni esempi, tratti da differenti materie, in cui nel rapporto tra arte e scienza una componente è prevalsa sull’altra, rompendo l’equilibrio che è alla base dello sviluppo della società.

Secondo Matteo - che ha vinto il primo premio assoluto al IV concorso musicale internazionale di Palmanova e anche al concorso musicale internazionale Thomas Holmar di Malborghetto - si può vivere di questo mestiere senza dover per forza lasciare l’Italia.

«È una strada molto difficile, alle volte rischiosa, ma ce la si può fare - sottolinea il ragazzo -: studio pianoforte da quando sono piccolo ed esorto i miei coetanei ad appassionarsi alla musica, che rappresenta uno stile di vita».

E se per gli studenti del liceo musicale del Percoto la musica non rappresenta una valida opportunità per il futuro, soprattutto nel Belpaese - tant’è che solo alcuni dei ragazzi proseguiranno al conservatorio – Matteo, felice della formazione scientifica ricevuta al liceo che gli ha permesso di aprire la mente, non ha nessuna intenzione di abbandonare il suo sogno, tantomeno lasciando la propria terra e la propria cultura.

«Voglio rimanere qui, è da codardi scappare all’estero – osserva lo studente del Bertoni –: io resto a combattere con i mezzi che ho, senza cercare orizzonti più semplici oltre i confini della mia Italia».

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