La maggioranza si dimette commissario a Villa Santina

VILLA SANTINA. Romano Polonia non ritira, a 20 giorni dall’annuncio, le dimissioni da sindaco date il 30 aprile e la maggioranza consiliare deposita in municipio le lettere di dimissioni. Il Comune verrà dunque commissariato sino alle prossime elezioni la prossima primavera. «La conferma delle dimissioni – ha detto l’oramai ex sindaco Polonia – non sono dovute tanto al fatto che al referendum per la fusione del paese con Raveo ha vinto il “no”, tanto al fatto che la gente ha creduto alle bugie dell’opposizione».
L’ex primo cittadino calca la mano: «Ha vinto una paura ingiustificata, la gente ha l’obbligo, quando si reca alle urne, di documentarsi e riflettere. Non è giustificabile che abbiano vinto, il 29 aprile, i voti contrari quando al referendum di un anno fa (quando si votava per la fusione a tre) i favorevoli erano oltre il 70 per cento». Polonia ritiene false le affermazioni addotte in campagna referendaria dalla minoranza e annuncia denunce.
«Non è vero quanto asserito dall’opposizione che il Comune e quindi i cittadini di Villa Santina, potrebbero accollarsi un debito di 22 milioni di euro per la causa della cava di gesso di Raveo. Due sentenze hanno dato ragione all’ente pubblico contro il Gruppo Gregolin che si è appellato al Consiglio di Stato, non contro i Comuni, ma avverso alla Regione Fvg». Polonia spiega inoltre che all’epoca comunque Villa Santina era coinvolta nella causa intentata dalla ditta veneta, poi uscita dalla querelle assieme agli altri enti locali, «in quanto la causa era intestata contro la Regione e contro i Comuni dell’allora Parco delle colline carniche che comprendeva pure, oltre a Villa Santina, i Comuni di Lauco, Raveo e Verzegnis».
False anche le cifre presentate dalla minoranza. «La presunta richiesta risarcitoria di 22 milioni di euro del gruppo Gregolin non risulta in alcun atto processuale». A sostegno della decisione del sindaco si sono schierati i suoi consiglieri che hanno presentato ognuno una propria lettera di dimissioni illustrando le cause in maniera articolata e personale. Polonia si dice soddisfatto della sua squadra che ha dimostrato compattezza e ha perseguito sino in fondo gli obiettivi del programma elettorale che come punto saliente poneva la fusione con i Comuni limitrofi. Ora le dimissioni a suo tempo presentate hanno valore legale e il Comune è senza guida. A breve arriverà il commissario che traghetterà il Comune verso le nuove elezioni.
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