La “maestra degli immigrati” va in pensione

PORDENONE. La maestra dell’integrazione va in pensione: ultimi giorni a scuola per Luigina Perosa, da sempre schierata dalla parte dei diritti degli immigrati e delle fasce deboli, in particolare degli alunni che negli anni Novanta arrivavano a Pordenone da lontano.
«Manca una politica dell’accoglienza di cui ministeri e prefetture, così come gli enti locali, dovrebbero farsi carico – ha spesso rilevato Perosa, ieri vicino ai profughi, a beneficio dei suoi alunni, anche adulti nei corsi serali Cpia a Torre –. Ci sono tremila immobili sfitti o invenduti a Pordenone: perché non metterli a disposizione di chi ha bisogno? Il discorso immigrazione non è più eccezionale, ma strutturale e bisogna essere pronti per affrontarlo».
L’ultimo appello è stato per i profughi: «Qualcuno ha un fornello elettrico e un bollitore da dare ai richiedenti asilo ospiti dell’Associazione immigrati? Chiediamo aiuto: se potete e volete aiutarci, mettetevi per favore in contatto con me o con l’associazione in via Piave». Dopo la pensione? «Mi dedicherò ancor di più – ha promesso – ai diritti degli immigrati».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto