La Lombardia torna all’antico Budget ridotto di 35 milioni

MILANO. Alla fine sarebbero solo 35 milioni di euro. Praticamente lo 0,8% dei fondi destinati da Regione Lombardia alla sanità convenzionata. Ciò che basta comunque per mandare in fibrillazione le strutture sanitarie private che già si sono lamentate con il presidente Attilio Fontana.
La lettera di Confindustria Lombardia Sanità e Servizi è di poco tempo fa. Le parole sono chiare: «Vogliamo rappresentarLe una forte preoccupazione che tutti gli erogatori nostri associati ci hanno evidenziato, a fronte di un contesto normativo, già prefigurato nel 2018, fortemente penalizzante».
In sostanza Regione Lombardia ha deciso che quei 35 milioni per i ricoveri ospedalieri verranno dati alle strutture private in modo mirato, cercando soprattutto di ridurre i tempi di attesa dei pazienti e non solo sulla base dello storico dei finanziamenti elargiti gli scorsi anni.
Come e quando intervenire è oggetto di una trattativa, di un tavolo aperto tra la Regione e l’Aiop l’Associazione italiana ospedalità privata della Lombardia, che potrebbe riunirsi già nelle prossime settimane. Dario Beretta il presidente di Aiop annuncia le richieste dei privati: «La delibera introduce un budget di struttura per i ricoveri dei pazienti fuori regione che comprende anche ricoveri di notevole difficoltà.
Questa riduzione di budget avrebbe potuto essere attuata con risorse aggiuntive, così come previsto per la sperimentazione nelle Ats di Milano e Brescia relativamente a 12 prestazioni ambulatoriali che hanno tempi di attesa più lunghi, con un finanziamento di 15 milioni di euro».
La partita è aperta. Nessuno giura di voler smantellare il sistema Lombardia, tra i più efficienti del Paese. Di sicuro nel piatto ci sono i cambi di direzione politica. L’ex governatore Roberto Formigoni è in carcere. Comunione e Liberazione che aveva il controllo della sanità è stata ridimensionata. A mettere in cattiva luce il modello passato ci sono pure gli scandali.
Il Pirellone ha chiesto di riavere 20 milioni dalla Fondazione Maugeri, travolta dallo scandalo del Celeste. Ma si capisce che quei 35 milioni che serviranno pure a migliorare i tempi di attesa per i pazienti tra pubblico e privato potrebbero pure essere l’inizio per una riforma vera del settore che solo in Lombardia vale 19 miliardi di risorse pubbliche, pari all’80% dell’intero bilancio regionale.
Alla fine un’eccellenza, rivendicano i privati che snocciolano i dati lombardi. Con una filiera che genera 63,4 miliardi di euro l’anno, il 31% del totale nazionale; con un incremento di valore della produzione per 23,5 miliardi pari al 25% del valore nazionale e un livello di occupazione che ammonta a 347 mila addetti, un quinto di tutto il Paese.
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