La invitano alla festa cartomante multata
NS. Non ci sarà magia che tenga: quella multa, da 1032 euro per l’esercizio del “mestiere di ciarlatano”, dovrà pagarla.
Nonostante le carte e i suoi “poteri” non ha potuto evitare la “stangata” della Polizia municipale la donna che nel corso dell’ultima edizione della Rievocazione Storica si è vista elevare la salatissima sanzione. E a nulla è servito il tentativo di spiegare agli inflessibili vigili che a quell’evento lei ci era stata invitata (come figurante) dall’organizzazione.
La disavventura ha avuto come protagonista una signora residente in provincia di Pordenone. Durante la rievocazione interpretava il ruolo della cartomante. Pratica che però, secondo quanto accertato dai vigili comunali, è vietata secondo l’articolo 121 del Testo Unico della Legge di Pubblica sicurezza, che si rifà a una norma varata nel lontano 1931 e tuttora in vigore.
Il fatto è avvenuto nel pomeriggio di domenica 28 agosto, nell’area dei Giardini della Pace, dove erano in corso gli eventi conclusivi della kermesse organizzata dalla Pro loco. La donna si era sistemata con tavolo e sedie, dove riceveva chi voleva farsi predire il futuro. Un esercizio che ricordava un’usanza popolare in voga all’epoca medievale e rinascimentale e che proprio per questo era stata inserita nel contesto della festa: chi si sedeva al tavolo della cartomante poteva infatti elargire un’offerta in denaro, cosa avvenuta (nella fattispecie con una moneta da 2 euro) nel momento in cui si sono presentati gli uomini della polizia locale. La legge, secondo i rilievi dei vigili, non permette lo svolgimento del “mestiere di ciarlatano mediante la cartomanzia”: da qui la sanzione pecuniaria, perchè l’attività praticata “specula sull’altrui credulità”.
Un caso limite. La donna al momento di ricevere la multa ha provato a spiegare le proprie ragioni, ma la polizia municipale, applicando le norme di legge in vigore, non ha receduto dalla propria posizione: la cartomante si è quindi rivolta a un legale, attraverso il quale presenterà un ricorso per vedersi annullare la sanzione stessa. Anche perché per la donna ci sarà da affrontare un altro problema: l’ordine di cessazione della propria attività di cartomanzia “non soggetta ad autorizzazione in quanto vietata in via assoluta” emanato dalla questura di Gorizia.
Un caso piuttosto spinoso e particolare, sul quale si intrecciano diversi fattori: questioni legislative, usanze popolari e - appunto - la rievocazione nel corso di manifestazioni pubbliche di momenti storici dell’antico passato, in cui si ricorda come la pratica della cartomanzia fosse un tempo non solo accettata, ma comunemente diffusa. Oggi, dopo l’episodio di Cormòns, proporre dei banchetti in cui un figurante interpreta il ruolo del cartomante sarà molto più difficile.
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