La guerra mondiale delle chat: “Messenger” migra su Skype

Scelta strategica di Microsoft dal 15 marzo, gli utenti non perderanno i contatti. L’amarcord dei friulani sul programma (1999) antenato dei social networks

PORDENONE. Windows live Messenger addio: col prossimo 15 marzo il noto client di messaggistica istantanea della Microsoft trasmigrerà integralmente dentro a Skype, software sul quale l'azienda di Redmond vuole puntare per vincere la sua sfida mondiale con le altre chat.

Il programma con l'omino azzurro nel logo, uscito nel 1999, innovò la comunicazione sulla rete in un'epoca nella quale c'erano solo le e-mail e i social networks erano di là da venire.

Scriversi in tempo reale o video-conversare con amici o fidanzati, giocare a videogames, scambiarsi foto, usare le “faccine” per comunicare i propri sentimenti e crearsi una rete di conoscenti virtuali: nell'era pre-Facebook era possibile con i programmi di messaggistica istantanea, dei quali Messenger è attualmente ancora uno dei maggiori a livello mondiale (330 milioni di utenti che rappresentano il 40,6% tra tutti i clienti di chat secondo Repubblica.it).

Microsoft ha però deciso di ottimizzare le risorse potenziando Skype e Messenger, e quindi, in primavera, traslocherà definitivamente sull'altrettanto noto software che permette di fare telefonate e video-chiamate gratuite. Gli utenti non temano però di perdere i propri contatti, visto che saranno tutti salvati e disponibili su Skype.

Ma la notizia, com'era inevitabile, ha aperto il cassetto dei ricordi e fatto scendere qualche lacrimuccia a molti friulani digitali, che con Messenger hanno spesso mosso i loro primi passi nel mondo della comunicazione live. «Niente da dire – ricorda Andrea Mazzon, webmaster di Pasiano di Pordenone che cura anche il sito futsalpost.it –, Messenger è stato per me un ottimo servizio per comunicare con gli altri su Internet grazie a tanti servizi che metteva a disposizione. La condivisione di foto, le video-chiamate, le chat e addirittura la possibilità di giocare contro i propri amici a dama, a scacchi e a forza quattro. Lo considererei quasi un antenato dei social networks odierni. Con l'avvento di Facebook in molti abbiamo iniziato a migrare lì, ma ci ho passato davvero tante ore!».

«Lo stesso vale per me – aggiunge Enrico Staiano, altra anima del sito sportivo friulano futsalpost.it –, solo che alla fine è stata un'altra chat, quella integrata a Gmail chiamata Gtalk, a farmelo usare sempre meno». C'è chi usava Messenger per giocare e chi per tenere i contatti con amici vicini e lontani.

«Ho usato Messenger fino a un paio di anni fa – racconta Angela dalla provincia di Pordenone –, per mantenere i contatti con alcuni amici e ritrovarsi a chiacchierare a distanza. Capitava di passare intere serate a raccontarsi, e con il filtro dello schermo diventava quasi uno scrivere sul proprio diario personale con carta e penna, solamente che dall'altra parte c'era un tuo amico in carne, ossa e... parole. Oggi ci sembra del tutto naturale scrivere comodamente e in tempo reale messaggi al computer, ma all'epoca non era scontato».

C'è chi ha anche seguito tutta la parabola della chat. «Ricordo come se fosse ieri – aggiunge un’altra pordenonese, Jennifer -: era il lontano 1999 quando scaricai e installai Messenger. Avevo appena comprato il mio primo computer portatile e anche se non sono un'esperta informatica lo trovai subito semplice e pratico. Ero felicissima perché così sarei potuta rimanere in contatto con il mio moroso dell'epoca, un militare americano. E adesso ho appreso di quanto avverrà il 15 marzo: d'altronde quando si chiude un capitolo, di qualsiasi natura esso sia, si prova sempre un po' di amarezza. Grazie Messenger, compagno di tante notti insonni, mi mancherai».

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