La gru del camion centra il cavalcavia della 56bis Operaio muore sul colpo

Una morte orribile. Un incidente stradale dalla dinamica che sfiora l’incredibile.
Gianni Visintin, goriziano, 55 anni, dipendente di Isontina Ambiente era al volante di un camion dell’azienda che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Trasportava materiali ferrosi di scarto e stava percorrendo, ieri mattina attorno alle 9.30, la 56 bis. Proveniva da Sant’Andrea in direzione Mainizza e Mossa.
Poco prima del ponte sull’Isonzo, l’imponderabile. Per una tragica fatalità, la parte retrostante del mezzo, che ospita una gru, ha centrato l’infrastruttura quando buona parte del camion si trovava già sotto il ponte. L’impatto, secco e violentissimo, ha provocato il più classico degli effetti-leva, facendo impennare la cabina fino a schiacciarla contro la parte superiore del manufatto.
I vigili del fuoco del comando provinciale di via Paolo Diacono, accorsi immediatamente sul posto, hanno lavorato a lungo per estrarre il conducente dall’abitacolo con l’ausilio delle pinze oleodinamiche. Visintin è morto, praticamente, sul colpo.
Sul posto, oltre all’ambulanza e all’automedica, è intervenuto anche l’elisoccorso proveniente da Udine, ma, per l’uomo, non c’era più nulla da fare. Il mezzo pesante, ormai fuori controllo, ha proseguito la sua corsa finendo dall’altra parte della carreggiata, fermandosi a pochi metri dal guardrail. Solo la fortuna ha voluto che non passasse nessuno, in quei frangenti, lungo la corsia opposta, perché il bilancio in quel caso sarebbe stato ancora più pesante.
I rilievi sotto stati effettuati dalla Polstrada. Sul posto è giunto anche il comandante della Polizia stradale Alessandro Rescio che ha coordinato, direttamente in loco, pattuglie e agenti. Ci sono diversi punti interrogativi che attendono una risposta. La gru, difficilmente era in posizione “di riposo” perché, altrimenti, sarebbe passata tranquillamente sotto il ponte. Quindi, presumibilmente, era sollevata. Perché? Da ricostruire anche il tragitto che il camion avrebbe dovuto compiere. È probabile che il mezzo fosse partito dal centro-rifiuti di via Gregorcic, al confine con Savogna d’Isonzo, nella stessa area in cui, un tempo, c’era l’inceneritore. Potrebbe essere anche arrivato da Sant’Andrea per raggiungere un altro centro di raccolta-rifiuti, al momento non identificato con precisione. Da escludere, invece, che possa essere partito dalla zona del cimitero centrale perché, in quel caso, avrebbe trovato sul suo tragitto altri due cavalcavia, rischiando l’impatto già prima. «Stiamo indagando. Al momento, questi restano punti interrogativi», spiega la Polizia stradale. Sul luogo dell’incidente è arrivato anche un funzionario di Isontina Ambiente che ha fornito elementi che potrebbero rivelarsi utili alle indagini. Presenti anche i tecnici del cantiere stradale del Comune di Gorizia, oltre ai vigili urbani che hanno deviato il traffico lungo la viabilità secondaria.
Costernato il sindaco Rodolfo Ziberna che sta rientrando da un breve periodo di ferie. Ieri, è rimasto costantemente in contatto con la Polizia locale. E, nel primo pomeriggio, ha affidato a Facebook il suo pensiero. «Le istituzioni competenti, che ringrazio, sono intervenute tempestivamente. Ora la strada di accesso a Gorizia è preclusa al traffico - sottolinea il primo cittadino -. E lo sarà sino a quando avremo certezza che non vi siano pericoli per chi deve transitare sotto il cavalcavia. Se permarranno i rischi, senza alcun indugio, ci attiveremo per le azioni conseguenti: abbattimento del cavalcavia e ripristino della viabilità».
Non solo. «Per lunedì mattina (domani, ndr) ho già convocato il dirigente competente e ci relazioneremo con Vigili del Fuoco, Procura e Regione. Gorizia si rimboccherà come sempre le maniche ed a testa bassa lavorerà per rendere fruibile questo importante accesso alla città. Rimane il dolore perché tutto ciò non restituirà una vita spezzata alla sua famiglia». —
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