La Goletta Verde giudica le acque del Fvg: fuori legge la foce del Tagliamento

UDINE. Il Friuli Venezia Giulia resta una delle regioni italiane con un «deficit depurativo» delle acque ancora alto, con il rischio di nuove sanzioni da parte della Ue in materia.
È la fotografia scattata nella prima tappa di Goletta Verde, la campagna annuale di Legambiente che è partita da Trieste - dopo un “prologo” in Croazia per la petizione contro le trivellazioni in Adriatico - con l'illustrazione del monitoraggio svolto sui 111 chilometri di coste della regione.
Lo staff di Goletta Verde si è in particolare soffermato sull'analisi relativa a parametri microbiologici, legati alla concentrazione di enterococchi intestinali ed “escherichia coli”, e chimico-fisici delle acque.
Due sugli otto punti presi in considerazione risultano oltre i limiti previsti dalla legge sulla balneazione.
Si tratta dello sbocco di un canale a Muggia, definito «fortemente inquinato» con valori oltre il doppio dei limiti di legge, e della foce del Tagliamento a Lignano, che risulta «inquinato».
«Questi tratti non sono oggetto di campionamento da parte dell'autorità competente - ha precisato la portavoce Serena Carpentieri - perché per definizione le foci dei fiumi vengono ritenute inquinate e non balneabili.
Questo tuttavia deve far riflettere la regione sulla qualità della depurazione. Dai dati Istat del 2012 - ha concluso - il 52,1% dei reflui civili in Fvg non viene adeguatamente trattato».
«Goletta Verde - ha commentato l’assessore all’Ambiente del Friuli Venezia Giulia, Sara Vito, intervenendo in merito alle conclusioni - consegna una fotografia del territorio senza essere in possesso di un quadro aggiornato dell’impegno che la Regione ha profuso in questi primi due anni di Giunta Serracchiani, tanto da permettere al Servizio idrico regionale di compiere importanti passi in avanti».
Citando il presunto rischio di infrazioni comunitarie ipotizzato da Goletta Verde, Vito ha ricordato che si rifarebbero a procedure risalenti addirittura al 2004, quando invece il confronto attivato con i ministeri Ambiente e Sviluppo economico ha sbloccato risorse ferme da tempo con la sigla di due importanti accordi di programma.
Il primo mette a disposizione 50 milioni di euro per il depuratore di Servola che, oltre a Muggia e San Dorligo, serve l’intera città di Trieste.
L’altro accordo, per un importo di 25 milioni di euro, risponde alle criticità più urgenti in provincia di Udine e di Pordenone e consisterà in un intervento nella zona di Cervignano, anch’essa oggetto di una vecchia procedura di infrazione.
«Concluderemo a breve - ha aggiunto l’assessore - la stipula di un ulteriore accordo di programma che interesserà l’Isontino ma, in generale, queste azioni prioritarie rispetto alle criticità rilevate dalla Ue sono la prima risposta concreta a questo tema».
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