La giunta non quadra, «ma oggi chiudo»

PORDENONE. Nessuno ha scoperto le carte, perché la carta che potrebbe far vincere o far perdere è la donna. Di cuori, se sarà viatico per una casella in giunta, o di picche se comporterà il sacrificio di un candidato che magari ha ottenuto molte preferenze.
La scadenza. Il primo vertice tra il sindaco e i rappresentanti delle cinque liste che hanno vinto le elezioni, si è concluso con «cinque ipotesi fattive» tra le quali gli alleati sono chiamati a decidere la composizione della giunta.
Quando? «Già domani» era l’impegno del sindaco ieri sera. Questo vuol dire che stasera il primo cittadino punta ad avere la squadra. E questo non tanto per bruciare i tempi, quanto perché c’è l’urgenza di dare risposte alle tantissime persone che già chiedono appuntamenti, agli uffici, a un programma ambizioso che Ciriani vuol fare decollare.
Caccia agli esterni. Delle quattro donne che, per legge, siederanno in giunta, solo Cristina Amirante, futuro assessore all’urbanistica, risulta tra gli eletti e sarà in quota lista civica.
Le altre tre andranno pescate all’esterno. Su questo piano sono due le ipotesi prevalenti: o il sindaco si fa interamente carico delle quote rosa oppure i partiti dovranno calare la donna sul tavolo e quindi rinunciare a un uomo.
Sacrificio. Il sindaco ha avuto pieno mandato dalla sua lista a fare come ritiene e questo vorrebbe dire anche sacrificare i due assessori che aveva già individuato: Pietro Tropeano (anche se è poco probabile che non vada in esecutivo) e Alessandro Basso.
Quest’ultimo, indicato dal sindaco come l’uomo deputato alla relazione con le scuole, potrebbe essere sacrificato dall’esecutivo propriamente detto perché secondo gli alleati l’istruzione è una delega marginale per l’ente Comune.
Se così fosse – ma lo scenario è ancora aperto –, comunque Ciriani non rinuncerebbe ad avvalersi delle competenze del dirigente scolastico. La formula è da studiare.
Tensioni interne. Nell’ipotesi in cui oggi i partiti si presentino con i nomi di una donna e di un uomo, si aprono tre questioni pesanti da risolvere: chi tra Eligio Grizzo e Simone Polesello in Lega?
Chi tra Walter De Bortoli e Andrea Cabibbo in Forza Italia, chi tra Emanuele Loperfido e Francesco Ribetti in Fratelli d’Italia? La risposta è tutt’altro che facile perché, quanto a preferenze raccolte e militanza politica, hanno tutti i numeri per sedere nell’esecutivo.
«Saranno i partiti ad avanzare la loro proposta» chiarisce Ciriani. Anche questo, però, non è semplice. Nel caso della Lega, per esempio, è cosa nota che la segreteria regionale – soprattutto nella persona di Vannia Gava – spinga per promuovere e far crescere Simone Polesello.
Ultimatum. Ciriani, tuttavia, ha bisogno di persone formate più che da formare e difficilmente rinuncerà al suo legame con Grizzo. Per premiare la Lega ed entrambi gli assessori potrebbe decidere di affidare la poltrona di vicesindaco – che equivale a un assessorato solo – a Forza Italia o a Fratelli d’Italia, ma in questo caso anche all’interno dei partiti si aprirebbe una contesa aspra.
E poi mal si concilierebbe – a meno che Ciriani non metta in giunta tre donne e lasci gli uomini agli alleati, fatta eccezione per Autonomia responsabile che dovrebbe garantire la quarta donna – con la spada di damocle della questione di genere.
Da qualunque parti lo si guardi il rebus è di difficile soluzione. Ma il sindaco la sua proposta l’ha in testa e oggi, se non ne arriveranno di migliori, la farà valere sugli alleati.
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