La gelateria Gianduia va a un gruppo veneto

«Chiuso per cambio di gestione». Questo recita il cartello affisso da ieri all’ingresso della gelateria Gianduia, sotto gli archi di palazzo D’Aronco. I clienti abituali che ieri mattina si sono trovati di fronte all’inaspettata sorpresa, sono rimasti letteralmente senza parole. Dopo quasi 18 anni di presenza, Franco Di Benedetto, ha venduto il locale al gruppo padovano “Diemme caffè” che a breve lo riaprirà dopo averlo rinnovato. Nato come gelateria Panciera, si tratta di un locale che ha contribuito a scrivere la storia della città. Di Benedetto l’aveva acquisto nel dicembre 2001. L’esercente, qui e altrove ha maturato un’esperienza pluridecennale che gli consentirà di aprire, a brevissimo, una nuova gelateria nel centro commerciale Terminal nord.
Difficile immaginare la gelateria “Gianduia” senza il sorriso di Di Benedetto e dei suoi collaboratori, che si faceva largo tra l’immancabile grande vaso di fiori freschi collocato accanto alla cassa. «Ho colto l’occasione per evitare di trovarmi a più di 60 anni ancora dietro il bancone soprattutto nei turni serali», commenta Di Benedetto assicurando che il gruppo padovano ha voluto fortemente entrare nella piazza udinese e triestina. «Nel commercio tutto è vendibile», aggiunge l’ex proprietario ringraziando la clientela che saluta con un arrivederci. Oltre alla gelateria al Terminal nord, Di Benedetto sta lavorando a un altro progetto che prevede il suo rientro come collaboratore nella gestione di un nuovo locale in centro storico. Intanto assicura che il gruppo padovano presente in altre regioni italiane, si appresta a fare un investimento importante per conquistare anche la potenziale clientela friulana.
«Il centro di Udine non è morto – afferma Di Benedetto sapendo di andare in controtendenza rispetto alla tesi dei suoi colleghi – bisogna saper leggere gli usi e i costumi della società che cambia». Secondo il barista con una lunga esperienza alle spalle nel settore, per fronteggiare la concorrenza delle catene internazionali è indispensabile «creare eccellenze individuali. Dobbiamo capire cosa significa accoglienza e migliorare la qualità del servizio». Di Benedetto non usa mezzi termini nel rilevare che, in questo momento, prevale la legge dell’entropia che porta tutto verso il basso. «Investiamo poco nella professionalità dobbiamo dare una spinta maggiore ed è quello che cercherò di fare nel nuovo locale dove lavorerò come collaboratore». Detto tutto ciò, il barista che in passato aveva rappresentato anche la Confcommercio, saluta tutti con un arrivederci a presto.
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