La forza dei librai udinesi? «Saper dialogare tra di noi»

L’hanno ribadito nel confronto con la conduttrice di Fahrenheit, Loredana Lipperini Gaspari Turcati, Burelli, Politeo e Cucchiaro: Udine è una delle città dove si legge di più 
Udine 09 giugno 2018 Incontro con Linda Lipperini per la Notte dei Lettori. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine 09 giugno 2018 Incontro con Linda Lipperini per la Notte dei Lettori. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

Una libraia sposa una libraia, un coniglio bianco passeggia sul palco e nelle librerie si fa squadra per trasmettere l’amore per i libri. Succede anche questo a Udine, una delle città dove si legge di più in Italia. Se qualcuno aveva qualche dubbio, ieri pomeriggio, l’ha fugato seguendo il dialogo tra i librai e la conduttrice di Fahrenheit di Radio 3, Loredana Lipperini, che ha ammesso di aver trovato sia a vicino/lontano sia a Pordenonelegge persone interessate alla lettura.

In una calda giornata di giugno, sotto la loggia del Lionello, la conduttrice e i librai che fanno squadra hanno analizzato il mondo dell’editoria nell’ultimo atto della “Notte dei lettori”, l’evento organizzato dalla precedente amministrazione comunale. Un evento insolito aperto con il matrimonio della direttrice della libreria Feltrinelli, Luana Grassi e Michele Bertoli. A sposare la coppia è stata Sara Rosso, una delle titolari della libreria Friuli. Cercando di annegare l’emozione sotto la fascia tricolore, Rosso ha confidato agli sposi e agli invitati che si trattava della sua prima celebrazione di un matrimonio eterosessuale. Un dettaglio insignificante per il fine della evento pensato per rimarcare che a Udine i librai si parlano e organizzano eventi assieme. «Difficilmente capita di vedere una libraia sposata da un’altra libraia», ha esordito Lipperini prima di porre 10 domande a Michele Cucchiaro della Pecora nera, Remo Politeo della Moderna, Cristina Burelli della Martincigh, Riccardo Turcati della Friuli e all’editore Marco Gaspari della Einaudi. Passando dai titoli in vetrina al perché in Italia non si legge più, Gaspari ha spiegato che «il Friuli è in controtendenza rispetto al dato nazionale». Stando al monitoraggio effettuato anche da Turcati, la crisi dei lettori colpisce meno l’editoria per i ragazzi che registra un buon numero di amanti del libro soprattutto tra i bambini fino a 14 anni. Diversa la valutazione di Burelli che si è soffermata sul libro come oggetto di pregio che oggi non trova la stessa attenzione del passato nella cura dei particolari anche grafici. «Su questo aspetto, oggi l’editoria è molto distratta», ha spiegato la libraia convinta che il godimento della lettura può derivare anche dalla copertina. Nessuno, però, si è soffermato sul ruolo svolto anche dai social nell’allontanamento della gente dai libri. L’ha fatto Lipperini spiegando che «i social ci raccontano storie, le serie televisive pure. Pensate – ha aggiunto rivolgendosi anche al pubblico – a “Il racconto dell’ancella”, il romanzo era fuori catalogo da anni, il successo della serie l’ha fatto scoprire dalle ragazze e portato Neri Pozza a ristamparlo. Questo può essere un circuito virtuoso».

Altrettanta attenzione è stata dedicata alla semplificazione del linguaggio, ai tempi di permanenza delle novità sugli scaffali e alla libertà di scelta degli editori. Politeo ha ammesso di aver sottovalutato la copia staffetta de “Il cacciatore di aquiloni” di Hosseini, mai avrebbe pensato che quel libro potesse avere il successo che ha avuto. Dati che riassumono pure l’andamento delle vendite influenzato dai resi perché, ha chiarito la conduttrice di Fahrenheit, fino a quando le copie non tornano indietro risultano vendute e quindi si ripubblica. Ecco perché si parla di bolla dell’editoria. In questo contesto – le parole sono quelle di Gaspari – «la fortuna dei librai di Udine è la collaborazione perché se uno di noi resta senza la copia richiesta dal cliente, ci parliamo e ce la chiediamo. Amazon non ha questa possibilità». Impossibile dargli torto. Il pubblico ha apprezzato il confronto con i librai come pure il simpatico siparietto del coniglio bianco arrivato sotto la loggia con il suo padrone, un personaggio che fa parte della città, prima di salire sul palco: «Dopo aver visto la libraia sposta da una libraia va bene anche il coniglio», ha sdrammatizzato la conduttrice di Fahrenheit.

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