La filiera dello zafferano nell’area pedemontana

BUDOIA. La raccolta dei pistilli di zafferano avviene di buon mattino, in una giornata baciata dal sole di fine ottobre nella campagna budoiese, con sullo sfondo il campanile di Dardago. Proprio fotografando tale immagine agreste, Lucio Zanolin, Diego Zambon e Walter Zamuner si sono ispirati per nome e logo dello “Zafferano di Dardago” che producono da tre anni, aiutati a commercializzarlo da Egor Riet.
L’idea di coltivare zafferano è nata dall’incontro di Lucio e Diego con alcuni amici di Navelli, comune abruzzese vicino a L’Aquila. La loro passione ha presto prodotto una filiera, coinvolgendo Walter di San Quirino.
Il bel fiore viola con i preziosi pistilli rossi, oltre che a Dardago, in queste giornate viene colto a Mezzomonte di Polcenigo e San Quirino, in terreni magri, ottimamente drenati. Decine di migliaia di bulbi producono quei fili di “oro rosso” che, offerti in vasi, caratterizzano tutte le mostre e gli appuntamenti gastronomici – primo fra tutti la Festa dei funghi e dell’ambiente – a Budoia, come nella Pedemontana.
Lucio, Diego, Walter ed Egor hanno ricevuto la visita del sindaco Roberto De Marchi la mattina dedicata al raccolto dei preziosi pistilli rossi, levati con estrema delicatezza, uno alla volta da ogni singolo fiore.
«Il nome zafferano – spiega Egor – deriva da vari idiomi: “sahafarane” persiano, “za’-faràn” arabo, “kesar” indiano, “safaranum” latino. Quel bene tanto prezioso dai termini che significano giallo, ma anche oro, luce, illuminazione, saggezza rivelata, viene consegnato a storia e letteratura già dalla mitologia greca, mentre i paesi di origine dello zafferano sono localizzati alle pendici della catena montuosa dell’Himalaya, tra il Kashmir e l’India. Introdotto in Europa dagli arabi, inizialmente in Spagna, iscritto nel famoso papiro di Ebers e nella Bibbia, lo zafferano era usato già dagli egizi per insaporire le vivande».
La storia della più preziosa fra le spezie, ricavata dal pistillo del “Crocus sativus” è raccontata nella dettagliata pubblicazione sullo “zafferano di Dardago” che Lucio, Diego, Walter ed Egor distribuiscono ai clienti in ogni occasione per far conoscere l’uso dello zafferano, non solo in cucina, ma per conservare salute, bellezza, per le sue proprietà nutritive e anche afrodisiache. Per ogni iniziativa sullo “zafferano di Dardago” si possono contattare i produttori: zafferano.dardago@tiscali.it, walter.zamuner@alice.it, Cell. 339 4181790, 333 5717696, 338 6432878, 333 6729996.
Sigfrido Cescut
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