La Fiera combatte il passivo e assume

Il bilancio sarà in rosso «ma non ci fermiamo». Proseguono la procedura di ricapitalizzazione e il progetto regionale
Il bilancio della Fiera sarà in perdita anche quest’anno. Il presidente Renato Pujatti non ci gira intorno, ma non è nemmeno preoccupato «perché il nostro lavoro per rendere Pordenone fiera di riferimento della regione prosegue, anche in collaborazione con Udine».


Se lo scorso anno il passivo era stato di 850 mila euro euro, «quest’anno puntiamo a dimezzarlo – spiega Pujatti, a margine del brindisi pre natalizio –. Rive, fiera che è partita quest’anno, non ha dato i risultati economici sperati però resta un evento da far crescere e su cui puntare perché fa riferimento a una filiera forte e radicata da noi».


Le strategie per rientrare del segno meno sono diverse e comunque in questo contesto «la fiera continua a crescere sotto molti profili. Abbiamo anche assunto due persone e nei prossimi mesi (ndr oggi l’organico è di 24 persone) ne assumeremo altre due. La squadra è competente e motivata». A rendere particolarmente ottimista il presidente è il fatto che «l’emendamento alla finanziaria regionale, presentato dal consigliere Gino Gregoris e sottoscritto in modo trasversale, ci consente di essere appieno Spa. Con il venir meno della Provincia e il trasferimento delle quote al Comune di Pordenone – ricorda – rischiavamo di tornare ente pubblico, con i lacci e lacciuoli che ne sarebbero derivati».


Il secondo elemento di serenità è dato dall’operazione di ricapitalizzazione «che sta proseguendo e che sta coinvolgendo istituzioni economiche. Non ci siamo dati una scadenza – aggiunge –, ma il processo è positivo». Nell’immediato futuro Fiera di Pordenone deve lavorare anche sul quartiere e sui servizi. «Come ho già avuto modo di dire – rimarca Pujatti –, oggi i nostri spazi sono al completo. Abbiamo la necessità di studiare un’espansione di cui stiamo già ragionando con l’amministrazione comunale. La prima esigenza, che sarà affrontata nel 2018, è quella dei magazzini». Un’esigenza ancor più impellente ora che l’ente ha realizzato, su un progetto nato in casa, un allestimento «che permette di abbattere i costi di gestione, a partire da quelli energetici – sintetizza Pujatti –, un allestimento che potremo affittare anche alle altre fiere. In sei mesi contiamo di rientrare dell’investimento».


Il 2018 sarà un anno di studio anche per quanto riguarda la progettazione di nuove manifestazioni. «Per il 2019 – conclude Pujatti – vorremmo realizzare un salone della cantieristica e nautica minore che possa dare risposta alle aziende del territorio ma anche essere un riferimento per tutto il settore in Friuli Venezia Giulia».


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