La Favorita, in tribunale un altro round al Comune

Spilimbergo, i giudici ordinano agli ex affittuari di pagare 101 mila euro L’ente locale pensa a un nuovo bando di cessione senza cambio di destinazione
Di Guglielmo Zisa

SPILIMBERGO. Il Comune di Spilimbergo mette a segno un altro e decisivo punto a favore nell’annosa questione giudiziale legata all’ex ristorante pizzeria La Favorita, locale di proprietà comunale, da anni in stato di abbandono.

Dopo aver ottenuto sentenza favorevole nell’estate del 2011 dalla Corte d’appello di Trieste, uscendo vincitore da un ricorso presentato dalla società Ristorante-pizzeria Favorita snc Beccaro e Ongaro, ex affittuaria dello stabile e, lo scorso anno, dalla Cassazione (ultimo grado di giudizio), cui gli affittuari avevano presentato ricorso nella primavera di tre anni fa, è notizia di ieri che il Tribunale di Pordenone, con sentenza pubblicata giovedì, ha nuovamente dato ragione all’ente locale.

Nella sostanza il tribunale ha condannato gli ex affittuari a corrispondere al Comune di Spilimbergo la somma di 101 mila 832 euro, comprensiva di interessi, e al pagamento delle spese processuali per altri 13 mila euro.

Una controversia, quella dell’ex pizzeria, che vede dal 1993 discutere le parti, prima sulla definizione del contratto di affitto, poi sulla compensazione delle spese sostenute dai gestori del locale in arredamento e ristrutturazione.

La Corte d’appello di Trieste aveva già sentenziato che l’investimento dei gestori, quantificato in 147 milioni di lire, sarebbero già stato assorbito al 20 novembre 1993. Per i mesi a seguire, la ditta avrebbe dovuto corrispondere l’equo canone. La sentenza della Cassazione prima e del Tribunale di Pordenone poi non fa altro che rafforzare questa tesi, invitando gli ex gestori a corrispondere gli affitti dovuti al Comune sino al 31 dicembre del 2015.

Lo scenario che ora si apre per il Comune - riferiscono unitamente il sindaco di Spilimbergo Renzo Francesconi e il vice Enrico Sarcinelli, che ha seguito la vicenda da vicino – è quello di poter formulare un nuovo bando per la vendita dello stabile che, oltre al locale, comprende un alloggio al piano superiore, con tanto di garage e scantinato. Edificio che il Comune ha peraltro inserito nel piano delle alienazioni e per cui un tentativo di vendita era già stato fatto.

L’edificio, costruito tra il 1981 e il 1983, consiste in un ambiente adibito a pubblico esercizio di bar, ristorante, pizzeria, con annesso alloggio del gestore, e una vasta area di pertinenza esclusiva. Una struttura sviluppata su tre piani per un totale di poco meno di 700 metri quadrati con due ampie terrazze praticabili, sovrastanti il portico d’ingresso del ristorante, per altri 130 metri quadrati.

Il Comune di Spilimbergo ne avrebbe anche fissato il prezzo per un’eventuale cessione: 650 mila euro. Il problema è un altro: tra corsi e ricorsi e lungaggini di ogni tipo la pizzeria sta cadendo a pezzi e il Comune vorrebbe monetizzare almeno 500 mila euro. Resta ora da capire chi possa essere interessato all’acquisto, fermo restando che lo stabile necessiterebbe di un poderoso restauro.

Di certo nelle intenzioni del Comune non ci sarebbe la volontà di cambiarne la destinazione d’uso ed un locale pubblico in più, in questi tempi, potrebbe non fare gola a molti.

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