La domenica dei pienoni conclusa dal grande diluvio

Troppe auto, chiuso il Marcolin. In coda pure per un gelato, caccia ai gadget
PORDENONELEGGE; COLORE
PORDENONELEGGE; COLORE

PORDENONE. Una città presa d’assalto. Durante la settimana ma soprattutto per l’ultimo giorno di pordenonelegge che, a conti fatti, non può che chiudere con un bilancio positivo anche per Pordenone, perlomeno per quanto s’è visto in giro: parcheggi presi d’assalto, programmi esauriti, bar e gelaterie stracolmi, negozi aperti.

E in serata, proprio alla fine, nemmeno avesse atteso la conclusione del festival per scatenarsi, una sorta di diluvio universale, con un muro d’acqua sulla città.

Assalto ai parcheggi. Marcolin chiuso per esaurimento degli spazi e parcheggi multipiano strapieni ieri in città: complice anche lo sciopero dei treni regionali che ha costretto molti, obtorto collo, a optare per gli spostamenti in macchina.

Il risultato è stato l’intasamento dei posti auto. Il traffico, comunque, non ha subito grosse ripercussioni e anche nelle ore di punta in città si circolava senza eccessivi disagi.

Coda per il gelato e negozi aperti. Non soltanto code per l’attesa degli autori preferiti, ma anche solo e soltanto per potersi gustare un buon gelato. Ieri le gelaterie, in particolare quelle da asporto, hanno fatto il tutto esaurito, complice anche il meteo che, con temperature gradevoli e un clima afoso, ha contribuito al desiderio di molti di rinfrescarsi il palato.

Ma altrettanto vale per i bar, gremiti sia nei tavolini esterni, sia all’interno. Serrande alzate anche per i negozi in centro: lungo i due corsi, quelli chiusi si potevano contare sulle dita di una mano. Lo sforzo è stato fatto, per presentare un’immagine gradevole del centro di Pordenone, anche a costo di sacrificare la giornata festiva.

Vendite dei libri. Oltre alle librerie della città, rimaste aperte a orario continuato in tutti i giorni della rassegna e, Pordenone ha dato un’altra opportunità ai lettori per acquistare libri: i due tendoni in piazza XX Settembre.

Ieri tra i librai si respirava soddisfazione: un rapido giro d’opinioni ha decretato la sostanziale parità di introiti rispetto allo scorso anno, con una leggera tendenza all’aumento nelle vendite. Il che, considerata la crisi dell’editoria, è un ottimo risultato.

E la sostanziale parità vale anche per il settore dei libri fuori catalogo, merce rara e sempre più ricercata, con il relativo tendone preso d’assalto.

L’impatto turistico. Affluenza oltre ogni aspettativa anche all’infopoint di Turismo Fvg a palazzo Badini: venerdì e sabato gli operatori hanno dovuto fare gli staordinari per accontentare la gente che ha continuato a chiedere informazioni anche oltre l’orario di chiusura, fissato alle 20.

In particolare, oltre alle richieste dei tradizionali programmi gialli dell’organizzazione (ieri sono andati esauriti, tanto che s’è dovuto provvedere con delle fotocopie), i visitatori hanno chiesto delucidazioni in merito a cosa ci fosse da vedere a Pordenone, in particolare mostre e musei, ieri aperti per tutta la domenica a orario continuato e ingresso gratuito.

Shopping e memorabilia. Tante richieste anche allo shop di Pordenonelegge, in corso Vittorio Emanuele, soprattutto per quanto ha riguardato borse, t-shirt, quaderni e agende, ma sono state anche numerose le richieste di oggetti che ancora, nel merchandising, non sono stati inseriti, soprattutto ombrelli, penne (per ora ci sono soltanto le matite) e t-shirt per bambini (sono state prodotte solo quelle per adulti).

All’infopoint, oltre alla caccia ai programmi, esauriti, non sono infine mancate le richieste di francobolli dedicati alla manifestazione. L’ultimo timbro, diluvio serale a parte, a un evento di successo.

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