La documentazione è incompleta Stoppato l’impianto dell’Agriman

Maniago, la struttura a dovrebbe sorgere in via Vivarina, vicino alla Bioman. Chiesta un’integrazione Cittadini e comitati ambientalisti preoccupati per i legami con l’azienda che tratta i rifiuti umidi

MANIAGO. E’ stato bloccato l’iter per la realizzazione del nuovo impianto a biomasse della società agricola Agriman, che dovrebbe sorgere in via Vivarina 18, vicino alla Bioman: la documentazione depositata in Comune dall’azienda risulta, infatti, incompleta e l’amministrazione municipale ha richiesto perciò le opportune integrazioni e stoppato la procedura di rilascio delle autorizzazioni. Una notizia che è stata accolta di buon grado da cittadini e comitati ambientalisti, anche se non è ancora detto che la sospensione dell’iter stia a significare che l’impianto non sarà più realizzato.

La struttura era già finita nel mirino del gruppo Maniago civica (Francesco Busetto, Laura Di Bernardo e Massimiliano Tramontina) perché, da progetto, la potenza risultava superiore al limite stabilito in consiglio comunale per nuovi insediamenti simili. A luglio, infatti, sulla base della mozione presentata dal gruppo di Busetto, l’assemblea civica aveva condiviso un documento per introdurre una specifica norma volta a impedire l’insediamento di impianti a biogas che producessero energia elettrica in quantità superiore ai 250 chilowatt e potessero rivelarsi minacce per economia, salute, ambiente e agricoltura. «Abbiamo analizzato attentamente il progetto – dichiara l’assessore all’ambiente Cesare Monea – e verificato che il valore di 330 chilowatt elettrici, che dovrebbero essere prodotti dal gruppo di cogenerazione a biogas, è soltanto nominale. La produzione di energia elettrica effettiva è di 250 chilowatt, perciò rientra nei parametri che avevamo stabilito in consiglio comunale. Quanto all’iter autorizzativo, siamo in attesa della documentazione integrativa che Agriman dovrà inviarci per colmare le lacune degli atti già presentati, dopodiché si valuterà il da farsi».

Ma ciò che fa alzare le antenne ad ambientalisti e cittadini è il fatto che la nuova struttura abbia profondi legami con la Bioman: il committente dell’impianto è la società agricola Agriman, con sede legale a Mirano e operativa a Maniago, proprio come la Bioman, e il progettista è Angelo Mandato, fondatore e responsabile tecnico dell’azienda che tratta la frazione umida dei rifiuti, che tra l’altro ha elaborato pure il progetto dell’impianto da un megawatt dell’azienda Da.Ma, al Dandolo. Aspetti che non potevano sfuggire a maniaghesi e comitati, che li hanno definiti «escamotage per mascherare la volontà di un’azienda impattante di espandersi su un territorio già messo a dura prova dal punto di vista ambientale». Certo è che dinanzi all’assenza di una normativa nazionale e regionale che regoli la costruzione di impianti a biomasse, anche di elevata potenza, il Comune può fare ben poco.

Giulia Sacchi

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